Di vermiglio vestita fosti in su l'arena
a specchiar passeggero amor di Venere.
Bianco chiaror svelasti poi lungo la via
e in preda a nuvolame oscuro
diventasti fioca tutta d'un tratto.
Maree, piante e taluni animali
giovano al tuo spuntar ogni notte,
quando il Sol sembra esser ormai vago ricordo.
Quante cose perdute raccogliesti
sul tuo suolo maculato;
v'è forse lì il senno perso
non più solo da eroi furiosi,
ma da miriadi di bruti quaggiù?
Come si può dir d'averti conquistata
con sol due passi e una bandiera
sul manto tuo polveroso conficcata?