"come gocce recavano
d'acquazzone pozzanghere
e impregnavano a fondo
sentieri lunghi
d'incontri.
in un obsoleto retaggio
qualcuno ora sussurra,
era malcelato rimpianto
di un tempo sovrano
d'attesa.
io rispondo, erano ponti
di sentimenti
che si beffavano
del largo spazio.
il cuore era a mille,
tra le mani lacrime cocenti.
tattili rapporti
che non si disperdevano
come rondini
sui fili della luce.
erano aerei
sempre d'ali forniti.
mitiche frecce
dai colori intonse
che riempivano le righe,
che si scoloravano
nel tempo dei solventi.
ma stampate con rigore monastico
sono a fuoco dentro le menti..
erano farfalle sui fiori
sbocciati all'amore
ora è il tempo veloce d'api mai contente.
allora, posa memoria
quelle perle
su postali scrigni
tra velluti intimi
d'umane domande"