Non è che una notte di marzo, di quelle profonde, vecchie e cattive.
Avverto di colpo la stanchezza agli occhi
e m'accorgo di mentire a me stessa.
Mentre gioco mi chiedo dove nascondi le mani, amore...
caro, dimmi, cosa significa Fiducia?
"Io non lo so, non me l'hanno insegnato",
ti dico con voce bimbesca.
Ma intanto ecco che la pellicola splende
e riflette sulle mie lastre nere come la notte, questa notte, tesoro,
e non c'è modo nè tempo di fermarla,
e non so se quel che è stato è stato davvero,
mi sono distratta.
Eppure quelle lastre le ho in corpo,
ma non conosco la storia,
se soltanto rifletto il presente.
Non si può chiedere al maestro di ripetere,
alla mamma di pazientare,
agli amici di telefonare,
a lei di dirmi se con lei eri uguale?