è di fronte a quello specchio
che t'appare come un lago
appeso ritto alla parete
sopra un buddha che sorride
che matura adolescenza
t'accarezza col pennello
e della vita la paura
ti sorprende d'invecchiare
grigio liquido riflette
gli occhi tuoi meravigliati
quasi fosse lo sguardo tuo
sassolino in uno stagno
ricordi che s'allargano
come cerchi concentrici
si muovono lentamente
sull'argentea superficie
e quei rami di lunaria
che il viso t'incorniciano
vi s'immergono profondi
e indietreggiano nel tempo
è d'ossido che emergono
oltre centomila gore
e dal buio perpendicolo
si realizzano pian piano
una lacrima si stacca
e memoria la nasconde
nel piombo suo d'ogni vena
che l'accoglie e la conserva