Dolce la mia nonna
ritornata bambina,
scolaretta alle Elementari,
la vidi in sogno
così piccolina,
ma con le rughe
e i capelli radi.
Parlava con voce di bambina
e mi baciava
e l’abbracciavo stretta.
Non era più distesa nel suo letto,
ma per la stanza andava
e canticchiava.
Non era più malata
e sofferente,
ma gioiosa io la vidi
e sorridente.