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Io e la luna
Un tempo intime amiche,
ma ora
cosa più abbiamo da dirci
Luna pallida?
Vano il tuo cercarmi
con le delicate tue mani
a filtrare
tra le fessure
della persiana chiusa
invitandomi all'intimo
colloquio
nel cuore della notte.
Nulla più ho da narrarti
se non i ricordi
di quando tu
complice e ruffiana
esaltavi il mio corpo nudo
fra le forti sue braccia
respirando il mio piacere,
o di quando
nelle notti estive
m'immergevo nel mare
per farmi bagnare
dalla tua luce
e offrirti conchiglie
in sacrificio
certa che tu, Luna d'amore,
intima amica,
mai avresti deluso
ogni mio desiderio.
Ora
che il vento
della notte
dondola
l'azzurra mia solitudine,
che più la bocca
conosce l'estasi d'un bacio
nè il corpo carezze
d'amore,
cos'ho da condivider con te ancora?
Rose di silenzio
di questo mio giardino
bruciato dall'arsura
ed una lacrima di rimpianto
per il tempo d'amore perduto.
Non offenderti...
sempre ti amo,
sorella Luna,
ma in pace
lasciami!
Mi basta
il mio soffrire
e non voglio
che questo lacerante
mio dolore
al tuo s'unisca,
Luna solitaria,
anche tu in cerca
d'amore.
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