Sanguigni bagliori accendono di luce il mio solitario mattino.
Li vedo riflettersi su untuosi vetri di negozi ancora chiusi,
o negli occhi ancora assonnati di un'umanità evanescente,
che silenziosa vaga dentro pensieri a me preclusi.. distanti.
Nel magico insieme del mio nulla devastante,
fluiscono da remoti quartieri delle mente,
dolori che credevo ormai assopiti,
drogati dal cruento vivere quotidiano.
Non voglio pormi delle domande le cui risposte già conosco,
preferisco soffrire in silenzio,
chiuso dentro la calda sicurezza della mia pazzia.
L'improvviso latrato di un cane mi percuote violentemente la coscienza,
riportandomi repentinamente nell'assurdo labirinto del presente,
catapultandomi senza meta nella grigia realtà di un lunedì mattina
uguale a tanti altri che ho vissuto
uguale a tanti altri che inesorabilmente verranno