Sento la vita scivolare via
come una viscida serpe
se ne va
strisciando appiccicosa
di follia e redensione.
E guardo cemento
ed Arte gettati via
e mescolati in brancolanti stanche membra
rinsecchite di pazze isteriche notti
Anime distrutte da fredde pillole
d'odio e passioni, e trip
e fugaci clandestini baci
in vicoli stretti
umidi di piscio e vomito
e sordi di grida deliranti
E scheletri frenetici
a braccetto con la Morte
sorridendole
e fissandola
nei suoi neri profondi occhi
cercando sballi dissestati
nelle notti cieche di stelle.
E petti bramosi
di false sensazioni
che vibrano nelle vene
bucate da fredde spade
e bianca neve di narici bruciate.
E cuori stanchi
acciaccati
stendersi in freddi scalini di comprensione
assaggiando attimi di onnipotenza
e stritolante orgasmo
e presagi di Morte.