Pellegrino
Pellegrino, tu che al sorgere del sole,
vaghi infra i pensieri tuoi,
e di sera stanco ritorni ai miei;
tu che non sai fermare
il tuo peregrinare,
trascinandomi dietro
senza posa;
non t’accorgi quanto
è duro e faticoso
rivivere i sogni
e le illusioni.
Abbandona dunque alla fine
il tuo vagheggiare,
lascia le chimere ed i sogni tuoi,
fa, ti prego, che segua la vita mia,
fatta, è vero, di poco o niente,
ma senza dolore e senza rimpianti.
E anche se una sola volta,
o per un sol momento,
vorrai ancora ridarmi
quel tormento,
ricorda che mal s’unisce,
chi crede ed insieme patisce.