L'espressione della donna
era per metà disgustata e per l'altra
rabbiosa, non concedendo nulla
alla diplomazia con voce alterata
dichiarò al prete: "Dio sta in cielo,
mentre tu stai qui! Smettila di
nominarmi Dio!"
Così dicendo quel tramezzino
che aveva tra le mani, le sparì
in pochi istanti nelle fauci.
In quel fare a testa bassa,
v'era la cieca ostinazione di coloro
che guardano il terreno che calpestano
e mai scrutano il cielo che li sovrasta.
Che vita è mai quella dove v'è
un'alternanza tra la fatica
e il riposo, ma non v'è un sorriso
da dare che accompagni lo sforzo?
Se la fatica è un peso e non un'offerta
da attribuire a Dio, dov'è la differenza
tra un uomo e un mulo?
Chissà vecchio prete, quanta strada
dovrai ancora percorrere, prima che
la tua Anima incontri quel Dio
che è in te e in ogni luogo.