Ho qualcosa che vi può interessare,
una particella del mio cuore si è mossa stamane
ed è andata verso il cielo.
Sento adesso il respiro del tempo giungere,
sento scuotermi i pensieri,
soggiogare la mia indole
come treni che si incontrano, quasi destini che dipartono.
È nella mente che stanno i miei progetti,
stanno dalla parte delle cose che vincono i ricordi.
Ho delle speranze racchiuse dentro,
mi spingono lontano a cercare l'aria che mi fa vivere,
ma non servono.
Non bastano per avere costruzioni addosso,
per avere e sentire singulti che ottenebrano.
Questo dolore vicino non rallenta,
quello che porto dentro impedisce la coerenza
in quello che vedo e in quello che sento,
ma io grido in questa notte,
volendo qualcuno che mi ascolta,
ma nessuno mi presta un sentimento buono
accanto alle mie brezze, ai consumi lungo le mie sponde,
lungo i sentieri che mi portano lontano
e sempre più lontano l'urlo del mio dolore mi chiude i sensi,
come una lamina sottile e discreta,
una sincera apostrofe del nulla,
come un compromesso voluto e silenzioso della mia notte.