Era mia vita
ignota immense quasi libera
trassi la vita intera in breve carta
svanirò a un punto spogliato alle cose;
di natura ogni contrasto
infinito silenzio
questo è il mondo
stringendo una penna,
"per scrivere amore
certo è la vita mortale",
in mille pensieri si perde
scrivendo la brezza al vento
"giorno di nostra età"
la carezza mai avuta,
"folli e strani pensieri l'umana vita"
strappando parole sorgendo dal muto
fatto schiavo io solitario
il vero è appena giunto
"cose vissute
in sogni e quant'oggi nuovo grido
"o nessun altra e poi",
e il mondo ignoti abitatori
o donne o cavalieri
ecco nella chiusa stanza tutto è simile
"racconto quel ch'io provo,
finche non muore il giorno
lontano di tutto il suo genere
"timido rimanendo di sé stesso
senza posa e ristoro con parole
in quale forma la si distingue di colonne",
quest'ultimo mondo nasce dall'uno il bene
passa al amante amore.