Perdonami,
se ho taciuto con il vento
nelle notti estive in estinzione.
Perdonami
è l'ego, oggi,
il rimprovero ignoto.
Perdono,
le mie mani,
insegnanti delicate,
assassine del piacere anonimo.
Perdoniamo
la brulicante realtà
finta ascoltatrice di momenti impercettibili.
Dolcezza impura,
cavi di parole
dettate assieme. All'alba.
Ho imparato ignobile amore,
a negare l'infinito
di un attimo.