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Spezzato un idillio al sorgere del sole

In quel mattino il cielo d'un azzurro terso
fresca poi alitava la salmastra brezza
sfiorava il viso dolce sentivi la carezza
solo silenzio muto del gabbiano il verso

il sole non più nascosto alla vista con sfumati
chiari luminosi raggi dato aveva il segno
della salita dal dio Nettuno il profondo regno
con timidezza sfiorai quei seni vellutati

fuggì di corsa le dorate chiome al vento
sollevate il sol nascente disturbava la vista
svanita in lontananza cominciò il tormento

spezzato con un gesto il mio inopportuno
il nascer di un idillio al sorgere del sole
invano la chiamai non c'era più nessuno.

 

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2 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 19/08/2012 10:49
    Un carme di grandissimo valore. Bravo!
  • Anonimo il 18/08/2012 12:02
    Opera in rima. protagonista l'amore perduto, grande ispiratore.. Bella poesia

2 commenti:

  • salvo ragonesi il 21/08/2012 14:27
    bellissima introduzione bella descrizione del sol nascente dal profondo regno del dio nuttuno è vera poesia bravissimo salvo
  • loretta margherita citarei il 18/08/2012 19:37
    un gran bel poetare complimenti amico

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