Per te fu sfregio
se ti posai
adagio
su guanciali
di parole randage.
E il dare vita alla tua cera
fu come farla cenere
dalla tua risposta.
Ora il mio esistere è sosta.
Un accumulo di date
mai nate
da recidere
e appuntare a latere.
M'ancora adesso,
sperso,
negli avanzi
di un pomeriggio,
mi sporgo
da davanzali inconsci
nell'ispezione del mio paesaggio
allungando il collo a dismisura
ma è solo miraggio
il lieve accenno di una tua figura.
Un impazzimento d'occhi
che sferzati dalla tua assenza
ne costruiscono loro una di presenza
spesso succedente
a chi.
nelle disequazioni del cuore
dà tutto
per avere niente,
giammai pace.
Perchè il nulla quando è nulla è nulla
e te ne accorgi
perchè tace.
Ma non è pace.
Cedevole è l'asse che il tutto sostiene
e si sta sulle punte per non gravare,
ma il tutto lo stesso sviene
e l'irreale
rimane tale.
Perchè tu non sei perchè sei.
Ma sei perchè non sei.