Non c'è natura vivente
che rassomigli a questa solitudine,
a questa profonda pace
che ottenebra le nostre menti.
Il contadino all'albeggiar tende la mano
e sul terreno arso e smosso
cade il seme.
Poi l'acqua lo disseta, fin quando,
vergine e incontaminato, sboccia il frutto.
È così piccola la carezza del sole
sui nostri visi spenti e persi,
il vento soffia e smuove i pensieri,
mentre la sera ci conduce verso l'oscuro.
Tutto tace e i nostri respiri echeggiano
nella malinconia di notti insonni.