Dopo una notte di dubbi
in questo balbettio fragile
di un'alba ancora neonata
Ti trovo mio Signore
nella sofferenza muta
di chi a Tua immagine
del dolore accettato
fa dono d'amore.
E le ultime stelle sorridono
a questo nuovo soffio di vita.
Ovunque il tocco del creato, dono di un Dio creatore, si fa osservare e quasi toccare per essere contemplato nel suo splendore.
Ovunque la vita si genera e vive ha il sapore immediato di un immenso ingranaggio messo in moto da un Dio che non si vede e le stelle poste come un grande disegno da unire i puntini in un cielo meraviglioso, troppo lontane da poterne capire il senso, quelle che sorridono a questo soffio di vita, quelle più di ogni cosa sono il gioco di Dio,,, e il posto giusto per ogni pensiero sconsolato... bella poesia come sempre..
Il bravo autore di questi versi, tanto sospiranti e teneri, ci offre con un sorriso la convalida della sofferenza. La sua poesia-preghiera è un'accettazione del dono della vita alla quale conferisce quella sacralità che non tutti le riconoscono. Mi sembra di aver letto un poeta crepuscolare. Eccellente.