Guardo verso il crinale d'un antico monte
adombrato e fosco nella nebbia di marzo
Il sole tarda a salire
sembra così lunga la notte
che dovrà finire.
Tralci di nuvole scure
mobili segni d'una vita ancestrale
paion sparire
svanire sciogliendosi con la pioggia sottile
il freddo mattino raggela il mio sguardo
lo sguardo stanco d'un insonne notte
che ora m'appare quasi fuggire
al salire dell'astro.
S'aprono porte e voci clamanti
con caldi rintocchi si prestano al giorno
ch'a da venire.
Ecco si sale lungo il crinale del lontano monte
son omini e bestie che appaion distinte
Il sole che appare
è l'ora più bella, la nasce una stella
la vita è più bella
e finalmente l'attesa è finita
m'appoggio, sorrido alla mia
nuova vita.