Sabbie nel ricordo
E schiume nella memoria
Travolgono l’istante inerte e consueto
Folgori di pietra dura, incisiva
Tornano al presente come frammenti di storia viva
Crudele è l’attimo di luce
Il bagliore e il pianto del bimbo all’universo
Prima dimora e culla eterna
L’abbandono del ventre per l’aria
E poi la terraferma
E croci d’argento sul mare
Uncinano malinconie e amori che trasmigrano
Viandanti apolidi per ogni età
Perché il tempo ha cancellato i nomi
Trasformando il cemento in polveri d’incanto
Come una ruota che gira torno al pianto
Apparentando bellezza e dolore
Caos e solitudine tra stelle e spine
Rose infinite sulle mie rovine
Sulla vacuità d’ogni pensiero di ritorno
Memoria: mio solo incubo buio, gioia e catarsi
Librarsi in volo e attendere
Dal vuoto asceso mio sospendere
L'idea che vive nel voler sentire
Corpi che eludono lo scorrere del tempo
Tempo equidistante dai ricordi
Frecce nostalgiche viaggianti in circolo
Dentro un mandala dai colori infiniti
Stranieri sempre e vagamente presentiti
Come miei soli presagi d’un futuro incerto.