L’oblio
Correre, le gambe muovono passi veloci uno dopo l’altro senza meta alcuna, le braccia seguono i movimenti del corpo lasciandosi trasportare e quasi cullare da quest’andare…ma dove? Il respiro affannato è l’unico compagno della nostra fuga. Fiato a tratti sospeso. Unica meta scappare, ma da cosa? Lasciarsi tutto alle spalle, resettare ogni singolo file del passato o meglio della realtà. Intorno solo siepi, alte siepi di un verde quasi abbagliante in questo labirinto che percorriamo senza fine. Non importa quale vicolo si sceglie e quale direzione si prende l’importante è correre, scappare… cercare nuovi orizzonti? Confusione nella mente, soltanto voglia di non pensare e di non cercare soluzioni, solo dimenticare le sofferenze, le delusioni, le umiliazioni, le inquietudini, ed insieme ad esse abbandonare quei noi il cui riflesso nello specchio ci agghiaccia, ci rende poco fieri di noi stessi. Troppi compromessi. Troppi. Non pensare, non parlare. Un senso di oppressione ci attanaglia anima, completamente sospesa in una dimensione senza tempo, corpo, del tutto abbandonato in una frenetica corsa verso il nulla, e mente, persa in un evidente folle dondolio, senza senso e completamente immersa nell’oblio vittima di pensieri inenarrabili. Un momento di stallo sensoriale, di rottura di percezioni. Una tormentosa fuga da…una spasmodica ricerca di…nel frattempo solo affanno, corsa e… verde, tanto verde…