Quel giorno aveva voglia di uscire, nell'aria fresca e nella brezza mattutina, baciata dal caldi raggi del sole ancora timido, circondato da soffici nuvole bianche che gli facevano da morbido cuscino.
Aveva la mente libera, lo sguardo limpido e pulito, i capelli sciolti, le gambe ansiose di mettersi in moto, di prendere la direzione giusta. Si perché quel giorno, lei lo sapeva, avrebbe trovato la strada giusta.
Da tempo aveva voglia di trovarla, da tempo avrebbe voluto essere sicura del suo futuro, o almeno del suo presente. Ma non succedeva mai... non era nella sua natura.
È come prendere un fiore rigoglioso, nel pieno della sua crescita, luminoso nei suoi vivaci colori, al culmine della sua bellezza e metterlo sotto una spessa campana di vetro. Perderebbe tutta la sua vivacità, la sua forza, il suo splendore e luminosità. Sarebbe una violenza. Perderebbe la vita.
Anche per lei era così, ma non so perché si impuntava a voler trovare una strada, un percorso in cui restare almeno per un po'. Forse lo faceva per sentirsi uguale a tutti gli altri che sembravano così sicuri delle proprie cose, della propria vita e del proprio percorso.
Così quella mattina iniziò a camminare fiduciosa perché sentiva dentro che avrebbe finalmente trovato la propria via. Camminava e camminava, con la vita che le pompava il respiro, che quasi non la faceva respirare da quanta era e da quanto dirompente era.
Camminava e mano a mano che andava avanti aveva la sensazione di essere più leggera, più leggiadra, non faceva la minima fatica. Non era lei a guidare le proprie gambe, era la vita a spingerla avanti, a guidarla. La sua vita si stava impadronendo di lei. La sua pelle diventava a poco a poco più luminosa, quasi trasparente, radiosa. I suoi capelli rossi brillavano con tanta intensità che sembravano prendere fuoco. I suoi occhi verdi diventavano tanto profondi da sembrare oceano. E ad un certo punto lei non esisteva più e al suo posto una graziosa, vivace, colorata e libera farfalla prese il volo.
Esistono persone la cui natura è la libertà. Nessun percorso, nessuna strada, nessuna regola prefissata può inficiare questa libertà. E anche se si costringono a farlo, per sembrare il più possibile simili agli altri, anche se provano a stare dentro a confini prestabiliti, ad adattarsi alla vita che è stata imposta loro, non ce la fanno, soffrono troppo. Prima o poi la loro natura si manifesterà in tutta la sua bellezza e forza.