C'è stato un tempo in cui i giornalisti scrivevano i giornali, gli scrittori i libri, i filosofi i trattati morali e le disputazioni sull'eternità, e il pubblico si dedicava con gran diletto alla critica. Poi, i rappresentanti del progresso culturale decisero di mischiare le carte allo scopo di sperimentare nuovi e sorprendenti risultati; e così si ebbero giornalisti che scrivevano libri e parlavano dell'eternità, scrittori che volsero le loro penne al vento del mercimonio, filosofi che s'impadronirono della vita quotidiana, mentre la critica si dedicò per vie impervie e insospettabili ad inculcare equivoci nel pubblico.