Stamani sono uscito dai gangheri e montando su un cavallo matto son partito a tutta birra per andare in bestia, ma vedevo tutto rosso e così ho perso le staffe, e poi la tramontana e finanche la bussola, e in ultimo smarrii il lume degli occhi, così che inciampai nella pietra dello scandalo e mi ritrovai in un mondo in bianco e nero, ma dove il bianco era nero e il nero era bianco, dove le auto strombazzavano sottovoce, la pioggia cadeva così dolce che ne bevvi subito un sorso, gli sciocchi parlavano gratis, e le onde del mare erano così alte come non s'erano mai viste, la televisione annunciava ai quattro venti di essere stata truffata, ma quelli continuavano a soffiare forte da squassarle il tubo catodico, un passante sfilacciato mi chiedeva perchè aveva perso l'autobus, e m'appellò beato perchè non capivo niente.
Io, che non amo far le cose di nascosto, sentii l'ansia che cresceva a casaccio, e cercai di svignarmela procedendo tastoni, quando un pacco mi fu recapitato, e io che avevo le labbra ormai arrostite dal freddo, nonostante avessi studiato una bella poesia sottovoce, per non disturbare i rimproveri della mamma che rimbombavano da un capo all'altro del mondo, cercai ancora di svignarmela tastoni, così a tastoni che mi ritrovai in un teatro così pieno che fu impossibile uscirne se non dopo il roboante applauso finale al cantante, che cantò così male che gli si squarciò il petto.
Mi rammentai del compito! Ma lo trovai difficile, così difficile che mi venne il mal di mare: tuttavia ritornai sui miei passi camminando a ritroso, così inciampai col tallone nella pietra dello scandalo, ritrovai il lume degli occhi e più in là la bussola, riacciuffai la tramontana, recuperai le staffe, rividi ogni colore, montai su di un cavallo alato e rientrai nei gangheri.