Domenica.
Caro diario, è tanto tempo che non ti scrivo, anzi credo di non errare, nel dire che quando l'ho fatto l'ultima volta usavo ancora carta e penna, poi sai se ben ricordi abbiamo cessato la nostra relazione, perché vi erano occhi che rubavano la nostra intimità, così siamo passati al contatto telepatico ma credo di avere perso e dimenticato molte delle cose che ti ho dedicato.
Mi sono svegliata, ho bevuto il mio caffè d'orzo e ammirato questo cielo grigio che spero proprio doni acqua per il mio piccolo e mal curato giardino.
Non sono cambiata, resto metereopatica, ma al contrario, ora il sole mi rende triste e il cielo cupo mi fa sentire serena. Credo che sia così perché rispecchia il mio animo di adesso.
Ho sognato di ballare in un meraviglioso prato pieno di margherite, strano io non so ballare e sono allergica alle margherite, chissà cosa vorrà dire!
Il ballare è di certo la voglia di vivere e di muovermi da questo immobilismo, che vivo ormai da tempo. Danzare, per rendere libera la mia anima, di sgranchire un poco la sua imposta situazione, farla volteggiare per stancarla e poterla così riporre al suo posto senza che continuamente spinga il mio cuore e cervello verso considerazioni che spesso mi fanno stare male.
Le margherite, non saprei dire, sono un bel fiore, mi fanno pensare a quando da ragazza le interrogavo per conoscere il mio futuro e desiderato amore. Ora ne sono diventata allergica, interrogarle non posso farlo... ecco ho capito caro diario cosa significano, non ho bisogno di loro per sapere del mio amore futuro, perché non esiste amore adesso che io possa vivere come vorrei, ma vi danzo ancora all'interno per cui sono certa che quell'amore verrà.
Non so cosa scrivere ancora, sarà banale ed infantile ma sai io voglio innamorarmi, peccato adesso nel mio mal curato giardino non vi siano margherite, rischierei la rinite ma le interrogherei subito.