Aspettando il calare del sole contemplo ciò che ho sotto il naso, il telefono con un tuo messaggio. Lo leggo, immagino la tua voce, parole dolci, d'amore, semplice scriverlo su un apparecchio elettronico, semplice mentire a distanza, quel che assicurazioni, non è semplice è accettare l'inganno. Tante promesse, baci, rassicurazioni, non pensavo fossero solo simulazioni, sentimenti preparativi in atteso di quello vero, autentico e sincero, quello da tutti desiderato, che tu però hai destinato ad un altro. È solo un messaggio, ma smaschera totalmente il tuo volto bugiardo. Mi chiamo Vas, un nome come un altro, non un termine tedesco, tu invece hai fatto proprio questo, mi hai trattato in modo tale, non pensando avessi dei sentimenti, deridendo i miei desideri, dimenticando di essere sincera, ti preoccupavi solo della tua esistenza, un oggetto non ha vita propria. Questo credevi, così agivi, e io rimpiango solo di aver perso tempo a pensarti, urlare il tuo nome ai quattro venti, mi scuso di essere rimasto a lungo in letargo, invece che passare subito all'azione. E aspettando il calare delle tenebre ho deciso di anticipare i tempi.
La vita è tutto e io non sono che tre punti, di sospensione. Stufo di aspettare tolgo il disturbo e mi seppellisco tra i miei pensieri. Chi saprà ascoltarmi capirà i miei voleri.