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La fine del mestiere di scrittore di professione
Un paio di miei cari amici di mail lavorano nell'editoria e mi aggiornano costantemente sulle continue evoluzioni del mercato librario e delle sue strategie sempre più disumane e antiqualitative.
Mi scrivono che apprezzano molto i miei principi di scrittore dilettante.
Sanno che scrivo solo per me stesso, per elevarmi e ricrearmi il cuore, l'intelletto e l'anima e che non pubblicherò mai niente se non sono pagato per il mio lavoro ALMENO UN CENTESIMO DI EURO.
Mi dicono che ovviamente non pubblicherò mai - anche loro mi hanno chiesto tremila euro, gli infamoni! - però a sera vanno a cercarsi i pezzi del Moscone e si sentono liberi.
Grazie anche alle loro dritte, oggi vi racconto della morte dello scrittore di professione, travolto dall'ascesa degli e-book e dai lettori digitali. Riposi in pace. Il mio amico P., che lavora in una nota e potente casa editrice milanese, è chiaro:
- Entro venticinque anni, nello spazio di una generazione, la rivoluzione digitale segnerà la fine dei libri cartacei. Ma il fatto ancora più indicativo è che gli e-book e il fenomeno dell'auto-pubblicazione porteranno alla scomparsa dello scrittore come professione. I libri, in futuro, saranno scritti da esordienti, da collettivi, da specialisti e dai pochi che si sono già affermati come autori da best-seller nell'era del libro di carta. La rivoluzione digitale, tuttavia, non emanciperà nuovi scrittori, non aprirà una nuova epoca di creatività. A scrivere sarà gente che offre il proprio lavoro gratis o quasi. In sostanza lo scrittore di mestiere cesserà di esistere.
È un punto di vista contrapposto alla diffusa opinione secondo cui l'avvento del libro digitale e del self-publishing, in altre parole la possibilità per un'autore di pubblicarsi da solo, saltando editori, tipografi, librai, può schiudere nuove prospettive ad aspiranti scrittori del tutto sconosciuti.
La realtà è che si stanno creando delle classi, delle caste, dei target di mercato che vado sinteticamente a elencarvi:
- I Dinosauri, una supercasta di un centinaio di scrittori già affermati, che stanno però percependo ancora degli anticipi -gli unici cui sarà permesso in futuro -. Le tirature dei loro best-seller sono però in drammatico calo.
- Lo Scrittore di mezzo, quello talentuoso in cui le case editrici credono nonostante le magre vendite iniziali, sparirà.
Avete presente l'americano Don de Lillo? Ha venduto poco con i suoi primi sei libri e poi ha vinto il Pulitzer con Underworld, il settimo.
- I Polli da spennare a mandrie: avremo milioni di aspiranti scrittori che pubblicano con il fai-date sognando di diventare best-seller, in lotta con i Dinosauri, il pugno di scrittori affermati su cui gli editori continueranno a puntare.
I Polli saranno spennati in tutti i modi possibili e immaginabili che già conosciamo: concorsi falsi con spese di segreteria gonfiate a dismisura, selfpublishing con relativa e assoluta mancanza di distribuzione; false agenzie editoriali con annessi compensi astronomici, siti pseudoletterari che fingono di tutelare i Polli, eccetera eccetera...
L'avanzata del libro digitale è inesorabile: Barnes and Nobles, maggiore catena di librerie Usa, afferma di vendere tre volte più e-book che libri cartacei; e Amazon, la libreria on-line più grande del pianeta, vende ormai 242 e-book per ogni 100 libri di carta. I figli dei baby-boomers, secondo dati del gigante editoriale tedesco Bertelsmann, consumano già digitalmente il 78 per cento dell'informazione scritta: questione di tempo, massimo una generazione, e il libro cartaceo diventerà obsoleto, stima vari analisti del settore.
Le industrie editoriali che si stanno digitalizzando, - e ormai si stanno moltiplicando - hanno dovuto abbassare i prezzi dei loro prodotti quasi fino a zero: è accaduto con i film, la musica, il porno, i videogiochi, le telecomunicazioni, i giornali. Dall'altro, gli editori hanno ridotto e ridurranno sempre di più gli anticipi agli autori (secondo la rivista Bookseller, nel Regno Unito sono già scesi dell'80 per cento), visto che l'ebook permette di pubblicare solo le copie che si vendono, senza che ne rimanga una sola in giacenza.
Si sta provando a vendere l'e-book a circa 90 centesimi al pezzo, cui va tolto il dovuto alla struttura che ospita e redige il libro elettronico.
Potete farvi un sito fai da te ma costa e poi bisogna farlo conoscere.
Considerando che sul Web si muovono potenzialmente solo aspiranti scrittori e rarissimi lettori, la fame è assicurata.
È noto che in un mercato, dove tutti gli ambulanti vendono la stessa merce, ci s'ignora alla grande se non ci si azzuffa con estremo piacere.
Morale: se già oggi è difficile sopravvivere facendo (solo) lo scrittore, in futuro diventerà impossibile.
La mole elefantiaca degli scritti dei Polli autopubblicanti, pone poi problemi tragici come la mancanza assoluta del controllo del diritto d'autore, i plagi a raffica e l'abbassamento infinito della qualità della poesia e dello scritto letterario, privo ormai ovunque di punteggiatura, sintassi e di concordanza tra i tempi verbali.
Quando il livellamento in basso sarà ormai produttore di caos e tedio indicibile, qualcuno forse si ricorderà del Moscone e della sua battaglia contro quest'Apocalisse della cultura -come i miei due amici editori -.
Qualcuno, forse, si ricorderà della sua lotta contro la dittatura del denaro, la causa principale di questo degrado.
La nostra cultura occidentale dopo aver inventato e celebrato l'Umanesimo e il Rinascimento, e poi l'Illuminismo con i suoi bei valori placcati in oro di Uguaglianza, Libertà e Fratellanza (che mai nessuno ha praticato), e con tutte le sue false democrazie che hanno inneggiato ai Diritti dell'Uomo, IN PRATICA nelle relazioni umane e relazionali ha assunto come UNICO CRITERIO e generatore simbolico e psichico di tutti i valori IL DENARO e la capacità di produrlo, conservarlo e accrescerlo.
Da qui viene l'inizio della fine.
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