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Mediolanum

Il mattino in metropolitana a Milano, chiede di fare appello a risorse interiori che farebbero impallidire un santo. Mentre una signora sui 130 kg chiede all'edicolante se fosse arrivata la rivista "vivere sani e belli", la commessa della panetteria a fianco, conta i centesimi con la stessa cura con cui un chirurgo seziona una parte malata. -Fanno 6 euro e 81 centesimi- dice, mentre mi consegna il resto di 43 euro e 19 centesimi.
Al capolinea la folla si ammassa sulla linea gialla e all'arrivo del treno sembra di assistere alle olimpiadi. Scattano tutti contemporaneamente per la conquista del posto d'angolo sotto l'aria condizionata. L'umanità è confinata in universi paralleli. Le cuffie degli Iphone permettono di occupare i posti agli invalidi e di non spostarsi neanche davanti ad un attacco apoplettico. Il signore di fianco lancia gomitate sfogliando il Sole 24 ore noncurante delle madonne che gli arrivano. Gli odori dei dopobarba e dei profumi si radunano in un'osmosi acre di effluvi cimiteriali. Dopo tre fermate con la carrozza affollata si conquista la laurea honoris causa in filosofia. Qual'é il senso della vita? Perché sono qui? e mentre m'interrogo sulla realtà ultima dell'esistenza e sul sistema maggioritario con lo scorporo di proporzionale al 25%, ecco che arrivo in Duomo.
La linea rossa quando incrocia la gialla cambia improvvisamente. Dal linoleum nero si passa al finto marmo bianco. Si può scorgere il gap generazionale tra classi politiche e tangentisti che non hanno comunicato tra loro su una possibile continuità estetica. Dal primo gradino della scala mobile all'uscita in superficie, consumo avidamente quasi mezza sigaretta. A quel punto inizia un gioco dal nome: rompoilcazzoaigiapponesichefannolafotoalduomodimilano. Si tratta di attraversare la piazza inanellando dai cinque ai dieci fotografi di seguito passando in mezzo tra loro e il soggetto, nell'istante preciso mentre scattano la foto. La vista dall'alto è di un pazzo che fa lo slalom con la consapevolezza che le sorti dell'universo sono legate all'esatta successione del rituale ed anche un solo errore potrebbe avere conseguenze catastrofiche da qualche parte in un cantone svizzero. Solo adesso la giornata può avere inizio...

 

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4 commenti:

  • maria grazia il 06/05/2012 10:00
    la metropolitana è una risorsa per chi vuol osservare l'umanità. osservando la gente che mi stà attorno mi ritrovo a fare considerazioni sulle persone che popolano il metrò... molto veritiero il tuo racconto. Maria Grazia
  • Anonimo il 28/09/2011 14:59
    Ecco, questa è Milano! Anch'io a volte quando passeggio per il Duomo faccio quel giochino Lasciamo stare i commenti sulla metropolitana, va... È meglio.
    @Jack: hai fatto bene. Applauso
  • Fabio Mancini il 17/09/2011 07:46
    La realtà interpretata con sufficiente analisi critica ed ironia. Racconto piaciuto. Ciao, Fabio.
  • Anonimo il 16/09/2011 16:49
    È per quello che sono scappato da Milano. Prima ancora di pensare che avrei fatto gli slalom in piazza del Duomo.
    In metropolitana poi sentivo odori meno gradevoli della cacca di gallina e del letame maturo di cavallo... vabbè che io uso quello di un purosangue... ahahah... ben scritto, bravo assai. ciaociao

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