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Un giorno... caldo

Erano le sei del pomeriggio di un giorno qualunque di agosto.
L' ondata di caldo non accennava a passare, rallentando i ritmi vitali a Buffalo, una tranquilla cittadina del Wyoming popolata da circa quattromila abitanti.
Il pomeriggio scorreva lento, il sole illuminava il parcheggio che cominciava a svuotarsi, ma c' erano ancora molte auto ed enormi fuoristrada.
Il grande magazzino vendeva di tutto e rimaneva aperto ventiquattro ore al giorno. Anche quel giorno Ned attendeva la moglie per la cena.
Sally finiva il suo turno alle diciotto e trenta, prendeva la sua Chevy nel parcheggio e tornava a casa da Ned e dai suoi due bambini.
Sally lavorava da cinque anni come cassiera nel Walmart di Buffalo.
Conosceva molta gente e nei piccoli centri ci si conosce un po' tutti.
All' interno del magazzino l' aria condizionata dava un po' di refrigerio dal caldo opprimente; forse anche per questo la gente sembrava quasi indugiare sulla scelta dei prodotti e anche alle casse non si notavano movimenti concitati; anzi spesso le donne scambiavano qualche parola con Sally e con le altre cassiere mentre riempivano i sacchetti e aspettavano il resto.
Sallly aveva trentasei anni, era spesso sorridente ; una cascata di capelli rossi nascondeva parzialmente il viso lentigginoso che tradiva le sue origini irlandesi.
Nessuno si sarebbe aspettato che di lì a poco l' atmosfera sarebbe cambiata completamente: alcune donne parlavano tra di loro della ricetta originale del polpettone mentre gli altoparlanti diffondevano musica di sottofondo.
Più in là due uomini discutevano di una marca di diserbante; dei bambini si rincorrevano per i corridoi quando, ad un tratto, si udirono delle grida provenienti dal parcheggio. Solo alcuni si allertarono, mentre la maggior parte della gente non aveva fatto attenzione alle voci.
Pochi secondi dopo le porte automatiche si aprirono e nello stupore generale, un grizzly di settecento chili fece il suo ingresso nel grande magazzino.
Era impressionante: enorme e visibilmente innervosito ondeggiava, dondolando la testa a destra e a sinistra. Apriva le fauci guardandosi in giro mentre la bava gli colava dalla bocca. Il terrore si era impadronito della gente che dapprima impietrita ora cercava riparo dietro gli scaffali o arrampicandosi nei posti più disparati.
Probabilmente molti di loro avevano già visto un orso, ma trovarsi faccia a faccia con un bestione infuriato all' interno di un supermercato era un' esperienza terrificante.
Oltretutto gli orsi rifuggono l' uomo finchè possono, e la vicenda assumeva un che di incredibile, innaturale.
Le donne erano corse verso i loro bambini e si erano rifugiate in una stanza dove il personale teneva le proprie cose.
Sally, rimasta ferma all' interno della sua postazione, non osava provare a muoversi, sapeva che in certi casi rimanere immobili può essere l' unico modo per cavarsela.
L' orso che intanto sembrava un po' meno agitato, forse placato dal fresco, adesso si dirigeva verso gli scaffali, annusando e cercando con il muso e le zampe tra i prodotti.

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0 recensioni:

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11 commenti:

  • Marcello Insinna il 23/12/2011 19:48
    Buffalo nel Wyoming. Sono sicuro che esiste perchè ci sono stato! A meno che non l'abbia immaginato dopo il giorno... caldo! Ah ah ah. Grazie.
  • Bianca Moretti il 18/12/2011 23:29
    Ariecco rispuntare l'America. Ma Buffalo non si trova nello Stato di New York, nella contea delle Niagara Falls? Probabilmente ce ne sarà un'altra... chissà, forse proprio la sede di questo simpatico orso grizzly card-munito, in cerca di refrigerio come un cittadino qualunque, in un supermercato qualsiasi, dotato di impianto di condizionamento, in una torrida giornata d'estate... Roba da pazzi, ma dove le peschi? Avrai mica preso un colpo di sole anche tu?
    A parte questo, complimenti per il racconto, originale, dal buon ritmo narrativo e scritto come sempre benissimo.
  • Marcello Insinna il 15/10/2011 19:47
    Povero orso, doveva avere finito gli spiccioli! ah ah ah grazie della visita.
  • Fernando Piazza il 15/10/2011 17:34
    I colpi di calore possono colpire chiunque e quando meno te l'aspetti... ma addirittura un colpo di sole collettivo con tanto di abbaglio è sorprendente, soprattutto per l'orso. Che anche lui si sia fatto irretire dal sistema bancario è il colmo... Dove sono finiti gli orsi di una volta che non dovevano chiedere mai, figurarsi pagare con una card... salvo poi dimenticarsela... Davvero carino, fantasia a gogò e finale che strappa un sorriso e una scrollata di testa. Marcello Marcello...
  • Marcello Insinna il 28/09/2011 10:25
    Ti ringrazio per il commento. Mi piace ambientare alcune delle mie storie nell'ovest americano perchè spesso rivivo posti e sensazioni già vissuti. Trasferire il tutto in Italia non mi darebbe la stessa spinta emotiva.
  • Massimo Bianco il 28/09/2011 09:51
    Che dire? Un racocnto che prima si fa seguire per la descrizione di ambiente e personaggio, poi per la tensione e che alla fine si stemepera in maniera divertente con un finale spiazzante. Insomma, mi è piaciuto.
    Mi permetto un'inica nota, ch enon centra però con il raccnto in se, ma piutotsto col tuo scrivere in generale. Capisoc che tu debba essere molto legato alla letteratura e alla cultura statunitense, io però preferire che un'autore italiano scrivesse storie italiane, dopotutto le storie statunitensi le scrivono già gli autori statunitensi, che conoscendo e capendo meglio la propria società di quanto potrebbe mAi farlo uno straniero, saranno in grado di essere più "esatti, rispetto a un Itlaiano che commeterà chissaà qiuanti errori che ai suoi lettori sfuggiranno, non coscendo nessuno di noi davvero a fondo la civiltà americana. Qui, ad esempio, il racocnto avrebbe poturo funzionare altrettanto bene se non addirittura meglio ambientandolo negli Abruzzi o in Trentino, con un orso marsicano, non credi? Ma al di là di questa mia personalissima preferenza, sei bravo e ho apprezzato pure stavolta. Saluti
  • Anonimo il 22/09/2011 13:21
    Per il refrigerio probabilmente hai ragione...è che non mi piace quel" dal caldo"... ciaociao
  • Marcello Insinna il 22/09/2011 10:13
    Mi correggo: l'elemento di paura.
  • Marcello Insinna il 22/09/2011 10:12
    Mi correggo: l'elemento di paura.
  • Marcello Insinna il 22/09/2011 10:11
    Ciao Giacomo, sono sempre curioso di sapere cosa pensi dei miei racconti... mi piaceva l'idea di trasformare l'elemento do paura in una specie di cartone animato. Grazie e a presto. P. S. cfr dizionario italiano. Refrigerio: ristoro da un qualcosa
  • Anonimo il 22/09/2011 07:17
    Marcello, come ti vengono certe idee!?!?... mi hai tenuto in apprensione fino alla fine. Belle descrizioni e belle immagini... un dubbio, forse la frase "All'interno del magazzino l'aria condizionata dava un po' di refrigerio dal caldo opprimente" andrebbe corretta... magari al caldo opprimente... ciaociao.

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