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La Chiesa del Tempo lineare
Lo schianto nell'acqua gelida del laghetto è terrificante.
Riesco a slacciarmi la cintura di sicurezza e a risalire in superficie con i polmoni in fiamme.
Tazio è riuscito a liberarsi anche lui - per fortuna l'ammaraggio è avvenuto di piatto - e insieme nuotiamo verso la riva vicina.
Ad aspettarci c'è una moltitudine di conigli antropoidi che zompettano come tarantolati, squittendo come giganteschi ratti.
- Miracolo!
- Sono ancora vivi!
- Portiamoli in processione alla Chiesa del Tempo lineare!
Ci danno un po' di thè caldo e ci mettono su due portantine.
Sulle fiancate c'è scritto: "Vuoi il miracolo? Ritenta, sarai fortunato."
- Ora vi portiamo in Chiesa per il ringraziamento - mi fa un coniglione bardato con una striscia tricolore, immagino sia il Sindaco del quartiere a conigliere.
- Mi scusi - chiedo - ma voi in quale Dio credete?
- Nel Dio del Tempo lineare, è ovvio.
- Il Tempo è un Dio? - gli chiedo stupefatto. - Guardi che Agostino d'Ippona diceva che il tempo è qualcosa che credo di conoscere finché non mi pongo la domanda e che non so cos'è quando me la pongo.
- Stai zitto, Mauro...- m'intima Tazio - se questi capiscono quello che stai dicendo t'accusano d'eresia e ti condannano a morte!
- Davvero?
- Si, si... taci per carità!
In quel mentre, la ridicola processione s'avvia.
Lungo la strada ci vengono tributate delle grottesche grida di giubilo dagli esaltati roditori.
- Miracolo!
Veniamo portati nella Chiesa del Tempo rettilineo, una basilica in stile barocco fiammeggiante del sedicesimo secolo, direi, a occhio e croce.
Prendiamo posto in delle orrende pancacce scrostate e bisunte, punteggiate di vecchie caccole, provenienti da ogni tipo d'orifizio corporale.
Intanto sul pulpito sale un grasso maiale, mi dicono il Governatore dei conigli, attorniato e protetto da una ventina di cani-poliziotto, le sue guardie del lardo.
La scala che porta al baldacchino dell'oratore traballa, per il peso abnorme del suino e i cani, slinguazzando e sbavando, devono puntellarlo con le zampe e coi denti.
Il maialone, imperlato di sudore, si slaccia il nodo della cravatta e comincia un pallosissimo pistolotto.
- Tutto il meglio verrà dopo!
A ogni suoi frase quei leccasuole dei conigli a due gambe rispondono in coro:
- Amen!
- Gli studenti saranno felici dopo la laurea... - Amen!-
- Gli scapoli e le nubili dopo aver consumato il matrimonio...- Amen! -
- I lavoratori quando andranno in pensione! -Amen!
E qui registro assurde scene scomposte di fanatismo:
- La pensione, sì, io ho vissuto solo per la pensione, me la tromberei la pensione!
Una tristezza infinita mi pervade, nel vedere degli esseri viventi ridotti così.
- I falliti finché non avranno successo! - Amen!
- E questi due miracolati finché non avranno ottenuto un altro miracolo!
- Amen!
Ancora più fragoroso, il coro generale ci rimbomba nelle orecchie.
I cani cominciano a latrare e a mordere e gli antropoconigli alle cosce, per riportarli al silenzio.
- Ebbene - continua il maiale - il tempo non è altro che una catena irreversibile di momenti ordinati in serie, una linea retta che ci conduce al sacro Dopo, quando staremo finalmente tutti meglio!
- Amen! Evviva il maiale! Evviva il tempo lineare! - continua l'osceno coro da leccaculi dei conigli.
- Non c'è virtù più grande che l'essere degli Attendenti, saper aspettare come voi sapete fare, coniglietti a due gambe!
- MA BASTA CON QUESTE STRONZATE!
La basilica, in un'istante, viene inghiottita dalla quiete.
Una calma apparente, carica di tensione.
Mi alzo dalla panca schifosa, arringando con il pugno levato il maiale:
- Quello che stai predicando a questi microcefali, porco d'un maiale, è il Gioco degli Zombies! Aspettiamo di vivere dopo, così siamo già dei morti viventi adesso, vero?
Tu ci evangelizzi con queste puttanate per manovrarci e sfruttarci a tuo piacimento, per essere libero di fare le tue porcate!
Ad un cenno del maiale, i cani, sfoderando i canini, cominciano ad avvicinarsi pericolosamente...
- Ascoltate conigli tremanti: la vita sta nel cogliere l'attimo, ora!
Sta nel trasformarlo in immensità attraverso un atto di volontà, una decisione!
Adesso e ora e qui decidete di liberarvi da questo maiale e dalle sue volpi guardiane!
Non vedete che siete cento volte più numerosi?
Un sommesso mormorio di terrore pervase le bocche spalancate degli antropoconigli, rilevando dei lunghi incisivi che tremano per la fifa...
- Ti condanno a morte per eresia.
La pena sarà eseguita tra un'ora presso la santa Cattedrale dell'Euro.
Cani, prendetelo!
- Moscone, la dichiaro in arresto! -
Così parla e pontifica il maiale.
In men che si dica i canidi polizieschi mi sbattono in terra e mi legano come un salame.
I conigli, quando mi vedono imbavagliato e immobilizzato, applaudono come una claque d'idioti televisivi e gridano con gli occhietti iniettati di sangue:
- A morte! A morte!
- Tutti alla Cattedrale dell'Euro per l'esecuzione!
- Amen!
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l'autore Mauro Moscone ha riportato queste note sull'opera
questo è il quarto racconto del ciclo "La parte in ombra della Luna".
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0 recensioni:
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- Grazie Raffaele, sei sempre molto gentile con me: abbi gioia
- Trovo questo drammatico componimento assolutamente attuale purtroppo. E scritto in uno stile molto piacevole e scorrevole. Per un attimo mi sembrava di leggere "La fattoria " di Orwell. Da segnalare agli amici!

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