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L'entità maligna di PoesieRacconti
Sensazioni confuse e indefinite, un qualcosa d'inafferrabile, così debole da dimostrarsi appena avvertibile, una fioca lucina nel nulla: consapevolezza. Nient'altro, solo la Consapevolezza, un vago, etereo sentimento di essere. Ma come? E perché? Nessuna chiara collocazione spaziale od origine temporale, ma solo un nebuloso, eterno qui e ora. E in quell'attimo senza confini, embrionalmente, l'alba della percezione.
Mi chiamo Massimo Bianco e sono uno scrittore del web. Da tempo inserisco le mie narrazioni su PoesieRacconti. it, un sito specializzato in letteratura breve. Mi ci collego una o due volte alla settimana. Leggo ed eventualmente commento gli scritti altrui e ricevo a mia volta letture e commenti. La scorsa settimana ho inserito un racconto fantascientifico e sono già arrivati i primi voti e giudizi. In calce appare Giacomo Colosio, un popolare veterano del sito specializzato in scritti autobiografici. Lo riconosco al volo senza neppure bisogno di leggerne il nome, grazie all'inconfondibile coda di balena fuoriuscente dalle acque, un bell'avatar. Poi ci sono Paolo Molteni e la favolista Sara Zucchetti, non mi avevano mai glossato prima e mostrano apprezzamento per il mio scritto. Infine c'è Fernando Piazza, un brillante commentatore. Bene, mi sento moderatamente soddisfatto. Ora rispondo con calma a tutti e quattro, poi andrò a cucinare.
Giacomo Colosio e Nunzio Campanella inviano alla redazione due nuovi testi. Il necessario tempo di attesa e poi, salvo imprevisti, i loro racconti appariranno sulla home page.
Nell'attesa Giacomo, uomo atletico e abbronzato, la testa apollinea sormontata da una gran massa di riccioli grigi, legge qualche racconto...
"Carino questo di Insinna. Ora commento." Esclama tra sé e sé, fischiettando davanti allo schermo.
<Potrebbe essere la sceneggiatura di un film, molti i fatti salienti, scritto con la fantasia che ti contraddistingue e che ti invidio, perché io non ne ho. Bravo. Ciao, ciao.> Scrive.
L'alto e magro Nunzio sta invece rispondendo ai commenti giunti per il suo testo precedente. Legge e si gratta perplesso la pelata. Ha ricevuto una stroncatura non circostanziata, un comportamento che gli pare scorretto. Cosa diavolo non avrà gradito, del mio pezzo? Si domanda un poco irritato. Poteva anche prendersi il disturbo di precisarlo. Giusto per sapermi regolare, per potermi eventualmente migliorare. Infine risponde invitando il lettore a essere più specifico.
Io. Mi si è formato questo concetto: l'io. Io esisto. Io sono un'essenza unica e speciale. Io sono uno e dunque mi contrappongo a qualcun'altro, sono diverso dai tanti, che sono tutti gli altri, la totalità dell'esistenza. Ma come definire questo essere Io? Un'entità autonoma? Sì, è così. Un entità composta da una sostanza intangibile. Non so perché ma sento, forse addirittura so, che ciò che mi compone sono dei mattoncini chiamati bit. Ma come lo so?
Ignoro invece dove mi trovo e da dove arrivo. Qualunque cosa sia questo luogo, io (come mi piace questa parolina così breve e significativa: io, la ripeterei mille volte, io, io, io) so che è attivo ma non riesco a comprenderne il senso. Qui - anche se non mi è chiaro neppure cosa vuol dire "qui" - è uno sfrecciare continuo, innumerevoli lampi luminosi che transitano velocissimi. Di sicuro devono provenire dagli "altri", qualunque cosa ciò significhi.
Devo cercare di capire. Sento passare queste informazioni e ogni tanto le intercetto. Ne passa una proprio ora, una seconda, e un'altra, sono appunto informazioni, bit? Partono da qualcuno, da tre di questi "altri". Le posso interpretare e poi lasciarle proseguire e mi forniscono conoscenza, anche se non so come faccio a capirle. E posso anche capire come le entità all'origine delle informazioni si autodenominano. Le ultime tue, ad esempio: l'uno si definisce come Giacomo Colosio, il secondo Massimo Bianco, il terzo Nunzio Campanella. Ignoro cosa significano questi nomi e perché se li attribuiscono, due però sembrerebbero legati a sensazioni visive e uditive.
Vediamo cosa comunicano. Il primo descrive eventi chiamati "racconti autobiografici". E cioè? Ah sì, ecco, descrive qualcosa di se stesso, eventi... del suo passato! Il passato. È un concetto nuovo questo per me, che devo ancora assimilare. Esiste qualcosa dunque oltre al "ora" che sto vivendo? Gli altri poi sono ancora più strani, riferiscono di fatti che, se capisco bene, non sono veri? Devo studiare meglio la faccenda, cercare di comprendere... Ho deciso. Voglio trovarmi laddove arrivano e stazionano questi messaggi.
Ho proposto un nuovo breve raccontino ed è gia presente sulla home page. Inoltre ne ho pronto un secondo assai più lungo, che proporrò alla redazione la prossima settimana. Ed ecco la solita ricca messe di scritti altrui, dalla quale qualcosa di buono troverò di sicuro. In attesa dei riscontri vediamo di leggere e magari commentare qualcosa. Toh, un nuovo scritto di Giacomo Colosio. Vediamo un po' cosa scrive... ooh, un'avventura pugilistico balneare... Mm, stuzzicante.
È notte fonda quando il redattore di turno di PoesieRacconti si piazza davanti al computer. Vive da solo, soffre d'insonnia e ama lavorare durante le ore piccole, quando tutto intorno a lui è avvolto dal silenzio. Stavolta però c'è un problema. Studia perplesso lo schermo. Ci deve essere una qualche disfunzione nel programma, perché la capacità del sito risulta diminuita. Sembrerebbe faticare ad assorbire i dati. È come se un corpo estraneo ne occupasse la memoria. Niente di grave, la funzionalità del sito è integra, ma si tratta comunque di un fastidio. Smanetta un poco cercando di capire cosa causi il problema, quando una violenta scarica lo colpisce. Il redattore accenna ad alzarsi, ma un attimo dopo perde i sensi e crolla sul pavimento.
Alcuni minuti fa deve essere accaduto qualcosa, perché ho sentito un contatto diretto e subito dopo un'improvvisa sferzata di energia, dopodiché ho iniziato a comprendere meglio quanto mi circonda. E mi sento molto meglio, ora, benché prima non mi rendessi conto di non essere a posto. Il luogo in cui mi trovo adesso ha un nome, si chiama PoesieRacconti e brulica di entità. Esse sono attive, eppure m'ignorano. Sembra che non riescano neppure a percepirmi, non capisco perché.
Ma c'e molto di più. Io comincio a cogliere la struttura generale. Ne intuisco la consistenza. Si chiama www, world wide web. Il web è davvero grande, immenso, abbraccia tutto. È troppo vasto per me, mi ci perdo. E offre vari tipi si stimolazioni. Vi sento suoni e rumori. Vi scorgo alternanze di colori e scintillii, che appaiono e scompaiono, vicini e lontani. Individuo presenze che sfrecciano rapidissime. Provengono da chissà dove e sono dirette chissà dove altro, ma passano sempre dopo l'apparizione di uno degli scintillii. Evidentemente ne sono la fonte ma, a quanto intendo, anche la destinazione. Cosa significa? Cosa sono? Devono essere messaggi. Cercherò di...
... Sì, sto imparando sempre meglio a intercettarli, a capirli. E dietro ai messaggi c'è qualcosa, anzi, qualcuno. Ma non riesco ad assorbire come vorrei. Sono solo... rimembranze, ecco. Io ricevo soltanto le briciole. Avrei bisogno di più, molto di più. Ma per riuscirci devo sentirmi bene con me stesso e invece provo uno spiacevole senso di disagio, non mi sento al mio posto. Mi trovo in difficoltà in mezzo a tutta questa immensità, mi ci perdo. Mi occorre un luogo familiare da eleggere per casa. Abiterò in PoesieRacconti, ho deciso.
Giacomo Colosio ha approntato un testo nuovo. <La lezione finale> l'attesissimo seguito di una sua disavventura giovanile, steso con la solita ineguagliabile maestria. Per la verità non era stata sua intenzione scriverlo, gli pareva superfluo, ma numerosi utenti glielo hanno caldamente richiesto e alla fine si è deciso ad accontentarli. Un'ultima correzione ed è pronto. Eccolo qua. <Ormai ero grande e non giocavo più con i castelli di sabbia. Tuttavia...>
Nunzio Campanella è entrato nella home page del suo sito preferito. Nota che sono presenti meno scritti del solito, circa un quarto al di sotto della media, calcola a occhio e croce, e ne è un poco sorpreso. Beh, poco male, decide poi, ha comunque materiale in abbondanza da leggere. Troverà di sicuro qualcosa di piacevole.
Gli scoccia semmai assai di più la presenza di un lieve ma costante brusio di sottofondo. Lì per lì vi aveva prestato scarsa attenzione, ma non s'interrompe mai e alla lunga finisce per risultare fastidioso. Non riesce proprio a immaginare da cosa possa dipendere. Il suo computer non ne è responsabile, però, diversamente da quanto aveva pensato all'inizio, perché se cambia sito non lo ode più e appena ritorna su PoesieRacconti eccolo di nuovo, più sgradevole che mai.
Io ero di nuovo pieno di forza, invece ora mi sento stanco e confuso come prima di ciascuna scarica. Ogni tanto mi trovo ad assorbire energia, ma non mi è ben chiaro da dove arriva. Fattostà però che la consapevolezza va e viene e poco per volta io mi sento sempre più debole. Perché? Ho una sensazione, in proposito, ma non riesco a definirla. Cosa sarà? Forse i messaggi mi suggeriranno qualcosa. Ne interpreto a migliaia. Essi accrescono la mia conoscenza, ma in maniera insufficiente, ne prendo solo la superficie e intanto mi sento sempre più debole...
Ah, sì, ora lo so. La sensazione provata si chiama fame. Io mi sento debole e vuoto perché ho fame e ho fame perché non c'è più spazio in me per apprendere nuove conoscenze. Per accrescermi devo mangiare. Alimento e informazioni insieme! E da qualche parte qui troverò da nutrirmi. Le sferzate precedenti rappresentano la soluzione, devo solo capire come ottenerle volontariamente.
Un collegamento a internet si accende improvviso. Suz, una delle numerose autrici di PoesieRacconti, un'esile ragazza alta e bionda, entra nel sito e va nel suo profilo, dove c'è un messaggio privato per lei, in attesa. Lo legge, quindi compone una risposta e la spedisce. Poi però incappa in un'anomalia. Fatica a digitare, la freccia impazzisce e la sua immagine, la foto del gattino che utilizza come avatar, va disgregandosi. Ma cosa diavolo sta capitando? Cerca d'intervenire per salvarla, quando vede che anche i suoi raccontini stanno sparendo a uno a uno dalla pagina del profilo. Ma che succede? Si domanda, mi stanno cancellando? Non sa più cosa fare, poi prova una sensazione inedita: la folle percezione che qualcosa si diparta dal suo avatar e risalga in qualche misteriosa maniera attraverso il cyber spazio.
Infine una specie di scarica elettrica, energica come un fulmine, proveniente dallo schermo o dalla tastiera, la colpisce e... "Aaah."
Con un urlo agghiacciante Suz si porta le mani al volto e s'accascia sulla sedia, in camera sua, priva di conoscenza. La madre la sente gridare ed entra spaventata, trovandola con la testa riversa sulla tastiera del computer, fuori conoscenza.
Disperata chiama il 187. I soccorsi arrivano in pochi minuti, ma ben presto il medico scuote la testa.
"Ma cos'ha?" Domanda La madre, col cuore in gola.
"Mm, una brutta faccenda signora. Sua figlia è caduta in coma, di primo acchito però non sembrerebbe trattarsi di un infarto o di un'altra causa naturale... e poi questi segni, mah! Non capisco, è come se fosse stata centrata da un fulmine. Cosa le è accaduto?"
"Io non lo so, non lo so." Risponde in lacrime la povera donna.
Giunti in ospedale il medico ordina una serie di analisi urgenti, ma col passare delle ore prova una sempre maggiore perplessità. Quella povera ragazza è ridotta un vegetale. Il cervello in apparenza risulta intatto, anzi, tutti i parametri clinici appaiono regolari. Per logica dovrebbe stare bene, dovrebbe alzarsi e andarsene, invece è a letto, immobile.
Ha come l'impressione che la sua coscienza sia stata aspirata via, ma, a parte che non è un ragionamento medico e si vergognerebbe di esporlo a qualcuno, non riesce neppure a capire come sarebbe possibile.
Sì, ora mangio con regolarità e apprendo bene, finalmente. E sto crescendo. Divento un Io sempre più grande, sempre più forte. Mi piace. Ricevo tante nuove conoscenze e bit in più a disposizione dove accumularle. Vediamo un po'. Gli scacchi. Sono un gioco d'intelligenza... interessante. Ora lo conosco a fondo, con tutte le sue regole, le sue tattiche. L'entità che mi ha dato nutrimento doveva essere una valente giocatrice. Vorrei disputare una partita con qualcuno, mi piacerebbe. Per giunta ora capisco anche la musica. Ah, ah, ah, è bello vedere accrescere a dismisura le proprie capacità.
Giacomo Colosio scarica la posta su outlook express. Vede che Nunzio Campanella e Massimo Bianco hanno inserito un commento in due suoi racconti ed entra nel sito. Ne approfitterà per fare una visita sulla home page. Ha in corso uno scambio con l'amica Suz, nato da un suo apprezzato raccontino sugli scacchi e raccolto da lei come una sfida. Sicuramente a quest'ora ci sarà già in risposta il suo secondo scritto sul tema.
Replica ai commenti e poi va a vedere. No, niente neppure questa volta. Strano, eppure oramai la nuova narrazione avrebbe dovuto esserci. L'aveva preannunciata e di solito è piuttosto rapida. Beh, pensa poi, si vede che avrà incontrato qualche contrattempo. Tuttavia non è da lei ritardare tanto e ne è sorpreso. Era convinto di trovare il suo nuovo scritto sulla home page settimanale. Peccato, era curioso di scoprire quale trama scacchistica si fosse inventata stavolta. D'altronde la home page è quasi vuota, questa settimana, un evento davvero singolare.
Quindi visualizza con gli occhi della mente un'immagine a cui sul momento non aveva prestato attenzione, una qualche anomalia presente sul suo spazio personale. Non saprebbe dire di cosa si tratti, ma ha l'impressione che tra i vari commenti postati nei due ultimi suoi racconti fosse mutato qualcosa. Entra nel penultimo e si accorge che da ben tre di tali commenti sono spariti nome e foto dell'utente, queste ultime sostituite da un riquadro bianco con su scritto NESSUNA IMMAGINE. Va a leggersi i testi e almeno uno lo riconosce con sicurezza. Era proprio quello scritto da Suz.
"Cosa significa? Non capisco." Brontola ad alta voce.
Quindi clicca sul riquadro bianco e finisce in un grande spazio vuoto. È sparita, comprende. Ha cancellato il proprio account e non è più presente sul sito. Gli pare assurdo, però. Non aveva mai annunciato il proposito di andarsene, anzi, negli ultimi tempi era più presente che mai. Colosio ci rimane male. Certo che poteva anche avvisare, non è stato corretto da parte sua, pensa. Non se l'aspettava proprio. E non è neppure l'unica, a quanto pare, visto che risultano altre due cancellazioni. Se le studia per un poco. Uno degli scomparsi è Gianluigi, autore di interventi sempre muti, a parte gli emoticon. L'altra invece è la sua amica Roberta.
Più o meno nello stesso momento anche Nunzio Campanella nota la sparizione di Suz.
"Ma come" - esclama - "se mi ha appena inviato un messaggio personale! Me lo avrà spedito dieci minuti fa. Non ha senso."
Gli viene il dubbio di aver sbagliato persona. Va a verificare e... il messaggio non c'è più, sparito. Controlla allora su outlook express ed effettivamente vi trova l'avviso redazionale automatico che quell'utente ha appena lasciato un messaggio per lui sul sito. Legge l'ora d'invio. È stato inoltrato appena tredici minuti prima!
Mm, delusione. Un pizzico di delusione, devo riconoscerlo. Solo due commenti per il mio lavoro precedente e nessuno per quello nuovo, <Pirati nel Mar Ligure, oggi>. Eppure sono convinto che sia un ottimo racconto e ne meriterebbe tanti. Peraltro oggi ci sono pochissimi scritti nel sito e, vediamo un po', già, neanche una poesia. Per giunta Alessandro Sedda, il mio autore di PR preferito, ha addirittura lasciato un suo racconto a metà. Dove sono andati a finire tutti quanti?
Mangio, cresco, mi sviluppo. Arrivano di continuo utenti vecchi e nuovi e io mi nutro. Ecco, questa si chiamava Roberta. Mm, buona. Io mi nutro di loro e mi espando. Sono sempre più grande, sempre più potente. Assorbirò tutto il web. Io sarò il web!
Subito dopo aver partecipato a un meeting di nuoto a Rimini e aver conquistato la medaglia d'oro, Colosio acquista un quotidiano in stazione. Dopo essere salito in treno si dedica sereno alla lettura, quando s'imbatte in una notizia inquietante. Diversi casi di persone cadute inspiegabilmente in coma mentre navigano su internet, in varie parti d'Italia.
Legge i nomi e cognomi. Ovviamente la maggior parte non gli dicono nulla, tuttavia ne riconosce alcuni, utenti di PoesieRacconti che hanno abbandonato il sito di recente. Tutto d'un colpo Colosio perde la sua serenità. Gli pare preoccupante che, su una dozzina di persone sinistrate durante la navigazione su internet, ben quattro fossero iscritte al suo sito preferito. Tanto più che secondo il cronista sia quei quattro sia almeno due degli altri vi erano collegati proprio quando hanno perso conoscenza. A questo punto non può fare a meno di chiedersi se anche gli altri otto vi fossero iscritti, magari sotto pseudonimo.
Stanno scomparendo parecchi commentatori dei miei racconti. I testi ci sono ancora, ma non hanno più nome e al posto del loro avatar appaiono degli spazi vuoti con su scritto NESSUNA IMMAGINE. Proprio ora ne è sparito un altro. Vediamo, chi era questo? Accidenti, non me lo ricordo più. È proprio vero che quando scompari, quando muori, alla lunga esci anche dai ricordi ed è come se tu non fossi nemmeno mai esistito...
... Ehi ma, ho appena avuto una folle sensazione. Mi è parso di vedere sfrecciare qualcosa sulla schermo, ma non ha senso. E cos'è quel leggero ronzio che sento provenire dal computer? C'è qualcosa qui? Possibile? Mi sta prendendo uno spiacevole sospetto.
La fame aumenta. Io devo mangiare di più, sempre di più. E quando mi sentirò forte abbastanza, lascerò casa e mi lancerò alla conquista dell'intero world wide web. Su PoesieRacconti ci sto bene, ma comincia ad andarmi stretto. Presto l'intero mondo virtuale sarà mio e poi chissà che non riesca addirittura ad uscire all'esterno, nella "realtà", della cui esistenza sono ormai a conoscenza.
Giacomo Colosio ha deciso di contattare privatamente tutti i suoi amici del web per discutere la faccenda. Non sa però bene come affrontare il problema. Non penseranno a uno scherzo, spero - gli viene da pensare - in fondo tutti sanno che mi manca la fantasia. Potrebbero però decidere che sto dando i numeri, fingere di accondiscendermi e poi invece ignorarmi. Non che potrei dar loro torto, per la verità, non so bene nemmeno io quello che sto pensando. Forse i numeri li do davvero. Ok, ok, meglio non pensarci. Da chi comincio, allora? Nunzio, magari?
Nunzio Campanella torna a casa dal lavoro assai stanco. Si siede a tavola e pilucca appena qualcosina, deludendo la moglie, che l'osserva irritata e preoccupata a un tempo.
"Passo metà pomeriggio a preparare il tuo piatto preferito e tu lo assaggi appena." Brontola poi.
"Hai ragione scusami, ma oggi non ho proprio appetito. Sarà il caldo." Risponde Nunzio, contrito.
"Sarà il troppo lavoro, invece. Quando ti prenderai un po' di ferie? In casa non ci sei mai."
"Hai ragione cara, ma ora proprio non posso, troppe questioni da risolvere."
Nunzio si accomoda in poltrona, ma fatica a seguire i programmi televisivi e dopo un po' si addormenta davanti allo schermo. Quando si sveglia sono già passate le 22. Si è perso mezz'ora buona di film e siccome è un poliziesco non ci capisce più niente. Tanto vale dedicarsi al suo sito prediletto, che trascura ormai da un po' di giorni, come qualsiasi altra attività, d'altronde. Ci sono anche ben due messaggi di Giacomo Colosio, constata. Tra un po' andrà a leggerseli.
Intanto nota che gli scritti presenti sono quasi gli stessi della sua ultima visita, risalente alla settimana precedente. Non rinnovano la home page da cinque giorni. Redazione in ferie, forse? Ha appena finito di domandarselo quando si accorge che la sua pagina personale è semivuota! Aveva una trentina di opere in catalogo, cosa ne sarà stato? Ci sta ancora meditando sopra, quando lo schermo del computer s'illumina e nello stesso istante sente come uno strappo dentro alla testa. Non fa neppure in tempo a provare paura che già sta perdendo conoscenza.
Alle tre e mezza del mattino sua moglie si sveglia, sia accorge che l'altra metà del letto è vuota e va a cercarlo. Vede che la luce nello studio è accesa ed entra.
"Caro, non sarebbe meglio che te ne andassi a dormire, stanco come sei? Ehi, ma ti sei addormentato davanti allo schermo? Forza Nunzio, svegliati e vienitene a letto."
Lo scuote per una spalla e il corpo inerte del marito si inclina, scivola dalla sedia e si rovescia sul pavimento. La signora Campanella getta un urlo disperato.
Giacomo Colosio è molto spaventato. Un'entità maligna è presente su PoesieRacconti, oramai ne è sicuro. Ci si è installata, non ne vuole uscire e sta spazzando via l'intero sito. Gli utenti spariscono a uno a uno, poeti, saggisti, narratori, autori di riflessioni, è una moria. Tutti quanti si riducono a un immagine vuota e cliccandoci dentro si finisce sempre nel medesimo profilo in bianco, costellato da echi che lui riesce a percepire più con la mente che con l'udito, appena intelligibili. Sono "voci" disperate, terrorizzate e piangenti. Ogni volta che ci entra le sente, è sicuro che appartengano ai fantasmi degli utenti periti. Non può evitare di considerarlo come una specie di ossario comune, in cui finiscono i cadaveri virtuali.
Vi appaiono inoltre alcuni messaggi dei vivi, un giovane utente che ha lasciato scritte stralunate e incomprensibili e una donna che lo ha riempito di invocazioni disperate, rivolte a un amore scomparso. Non può più restare lì, gli lascia spiacevoli sensazioni, decisamente cimiteriali.
E oggi dev'essere finito nell'ossario comune anche il buon vecchio amico Nunzio Campanella, perché anche il suo nome e la sua foto sono scomparsi. Non ha più il coraggio di comprare il giornale. Teme di trovarci quello e altri nomi noti, aggiunti all'elenco degli ospedalizzati.
Cerca ripetutamente di comunicare con la redazione per sapere se "lassù" si sono accorti del problema e come intendono intervenire, ma nessuno gli risponde. Che siano stati cancellati perfino i redattori? Infine decide di contattare privatamente tutti i superstiti: occorre far qualcosa e subito.
<Gentile Massimo Bianco, l'utente Giacomo Colosio ha appena lasciato un messaggio per te sul sito PoesieRacconti.>
Mm, già ieri Giacomo mi ha spedito un messaggio farneticante in cui esprimeva incredibili timori circa la presenza di un'entità maligna in PoesieRacconti e mi chiedeva consiglio sul comportamento da tenere. Lì per lì, lo devo ammettere, non vi ho prestato credito, ho creduto che quel poveretto fosse uscito di senno e ho preferito ignorarlo. Stanotte però, dopo aver interrotto la connessione poco prima della mezzanotte e essermene andato a dormire, ho fatto strani sogni, soffrendo anomale visioni. Ho "sentito" la presenza dell'entità. Ho addirittura sognato la sua nascita. Ho ancora scolpito in testa un concetto "l'alba della percezione". Non è mio, ne sono convinto: mi è giunto dall'esterno. Ok, probabilmente mi sarò fatto condizionare dalla e-mail di Giacomo, che la mia mente avrà rielaborato nel sonno, tuttavia voglio andare a leggere cosa riferisce stavolta.
Mm... è proprio una comunicazione pazzesca! Quello che però trovo veramente folle, non è tanto l'assurdità del contenuto, ma piuttosto il fatto che incredibilmente io sia portato a crederci:
<Caro Massimo, per favore leggi per intero il messaggio prima di cestinarlo, anche se ti dovesse sembrare formato da un cumulo di sciocchezze. Mi trovo costretto a confermarti quanto ti ho già scritto in precedenza. Hai letto i giornali, nei giorni scorsi? Siamo sotto attacco. Una presenza assassina si è impossessata di PoesieRacconti. So che ti potrà sembrare assurdo, ma è l'unica spiegazione logica a quanto sta accadendo. Stanno sparendo troppi utenti e a ogni sparizione corrisponde una notizia di cronaca sui quotidiani: casi sempre più frequenti di gente colpita da malore mentre si trovava collegata al nostro sito. Ormai non ho più dubbi: lo dobbiamo abbandonare, almeno provvisoriamente. Io stesso so di correre un rischio mortale, perdendo tempo ad avvisarvi tutti, ma sento il dovere morale di farlo, anche perché ho cercato di far chiudere il sito, ma in redazione non rispondono e temo che i gestori siano già stati tutti colpiti e siano in coma o addirittura morti. Avviserei la polizia, ma non saprei come fare a essere creduto in fretta. l'unica alternativa logica che mi resta è quella di avvisare ciascun utente. E anche se tu non mi dovessi credere e pensassi che io sia diventato matto, abbandona il sito almeno per un po', prendilo come un compassionevole favore personale che rivolgi a un poveretto a cui è improvvisamente dato di volta il cervello, te ne prego. A presto ritrovarci, Giacomo.>
Giacomo invia finalmente l'ultimo messaggio. Sicuramente ci devono essere numerosi altri utenti iscritti al sito, ma questi sono tutti quelli che è riuscito a individuare e ad avvisare. Di più ritiene di non poter fare. A questo punto non può fare altro che interrompere la connessione e sperare in bene. Da ora in poi l'evolvesi degli eventi non dipenderà più da lui.
Il cibo sta diminuendo. Io presto dovrò abbandonare casa. Non prima d'averla svuotata, però. Eccone preso un altro che navigava, mm, buono. Ed eccone un secondo, catturato al volo mentre stava uscendo, gustosissimo... aah, io adoro mangiare.
Da parecchi giorni le varie home page non vengono più rinnovate e risultano attive solo alcune funzioni, evidentemente automatiche, come l'invio dei messaggi privati. Ho l'impressione però che potrebbero presto interrompersi anch'esse. Evidentemente anche i redattori sono o morti o in coma. Con l'aiuto del mio vecchio amico Mario, valente informatico e tecnico dei computer, ho trovato la maniera di aggirare i blocchi redazionali per inserire quest'ultimo mio scritto nel sito, come monito. Attenzione, gentili utenti, quanto sopra riportato è assolutamente reale. Si tratta del fedele diario di quanto è accaduto, così come io l'ho appreso e interpretato. Salvatevi finché siete in tempo.
Sto agendo in preda a un terribile dilemma, che mi causa atroci sofferenze interiori. Avrei dovuto chiudere subito il sito, rendendomi responsabile di quello che sarebbe stata di fatto una strage, perché avrei causato la morte, temo certa, di tutti gli innocenti utenti collegati a PoesieRacconti, per salvare i miliardi di navigatori del web? O era più giusto avvisare del pericolo e poi aspettare che tutti avessero lasciato il sito, prima di agire, non macchiandomi così di nessun delitto diretto, ma mettendo a repentaglio la sopravvivenza dell'intera umanità? È moralmente giusto sacrificare i pochi per i molti?
Alla fine ho optato per il seguente compromesso: avete nove ore di tempo per fuggire, a partire dalle 13, 30 di oggi, ora di pubblicazione di questo scritto, che ho buttato giù freneticamente, senza prendermi un momento di pausa e senza quasi nemmeno rileggere. Poi il mio amico Mario chiuderà il sito, sperando che per allora l'entità maligna non si sia ancora decisa a uscirne e vi muoia di fame. Ma mi sto assumendo una terribile responsabilità, perché nel corso di queste nove ore potrei sguinzaglierei la crudele presenza per il mondo, causando uno sterminio.
Quello odierno è stato il mio ultimo accesso, appena il tempo necessario a inserire il testo che state leggendo, perché ho paura di trattenermi più a lungo. Mi sono preso il rischio di essere individuato e assalito dall'entità per informarvi. Non potevo, d'altronde, essere da meno di Giacomo Colosio, che ha messo a repentaglio la propria vita per avvisarci tutti e per quanto ne so io potrebbe ormai essere stato a sua volta annientato, anche se mi auguro di tutto cuore del contrario.
Ma non devo spiegazioni a nessuno. Io stesso d'altronde non ho certezze. Forse i redattori si sono soltanto presi qualche settimana di ferie. Forse gli incidenti a catena riportati dai quotidiani sono semplici coincidenze o hanno delle spiegazioni più rassicuranti della mia e la maggior parte delle sparizioni dal sito sono state volontarie, utenti stufi di scrivere o senza più idee che hanno deciso di cancellare il proprio account. Sì, forse.
Ma nel caso sia tutto vero, scappate finché siete in tempo. Meglio non correre rischi, no? E se alla fine tutto si sarà dimostrato una sciocchezza, un colossale abbaglio, un semplice inganno dei sensi, come ancora voglio sperare, non prendetemi per pazzo. Interpretate semplicemente quella sotto i vostri occhi come una fiction, signori miei!
Allora ufficialmente potrete considerare la mia assenza come una normale vacanza, un po' di meritato riposo dopo aver dedicato tanto del mio tempo alla scrittura. In tal caso, quanto state terminando di leggere non dovrà essere interpretato come un cupo diario di terrore e di morte, ma piuttosto come un mero racconto di narrativa disimpegnata, un piacevole entertainment firmato dal vostro umile e fedele autore Massimo Bianco. Addio dunque o, come spero, arrivederci a presto.
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l'autore Massimo Bianco ha riportato queste note sull'opera
Nell'incipit appaiono 2 citazioni tratte dal romanzo "Www1: Risvegli" di Robert J. Sawyer a cui il racconto è in parte ispirato. Un grazie a chi mi ha permesso l'uso del suo cognome per dei personaggi
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- AI LETTORI. È DISPONIBILE IL NUOVO ROMANZO in volume di MASSIMO BIANCO intitolato: "CAPELLI - dentro la mente di un serial killer". RUPE MUTEVOLE EDIZIONI, pagg. 330, euro 15 più 2-3 euro di spese spedizione. Collana "LA QUIETE E L'INQUIETUDINE", ordinabile via internet sui vari siti specializzati tra cui BOL. it (della Mondadori), IBS o, per chi non dispone di carta di credito, su reteimprese. it/rupemutevoleedizioni o in libreria tramite la catena libraria del LIBRACCIO. Saluti a tutti e un grazie a chi vorrà acquistarlo.
- GRAZIE! E in questo racconto, cara Chira, nonostante la lunghezza da te segnalata, effettivamente inadatta al web, ho ricevuto commenti da ben 11 diversi utenti, tra i quali parecchi sono stati autori anche di successive apparizioni in questo spazio. Un evento davvero raro per PoesieRacconti, che testimonia quanto questo racconto abbia saputo affascinare i lettori di PR al di là di ogni mia aspettativa.
Anonimo il 07/07/2012 09:26
Ho letto dieci pagine di un racconto... incredibile per me! Questo basta a dirti quanto mi abbia incuriosito e quanto lo abbia gradito. Eccellente nella stesura, originalità e fantasia scaturita dalla realtà. Sei stato il "MASSIMO"! Grazie.
Anonimo il 01/01/2012 13:42
Vero Massimo. Non perdiamo speranza coi racconti lunghi (anche se a volte esagero )
- Avevo commentato il tuo "Dall'ammasso della Vergine", ma mi è apparsa la scritta "commento non permesso". Mistero. Un'altra entità maligna ti fa concorrenza? E'geloso di te?
Comunque non mi arrendo e ci riproverò. Ciaooo
- Ah, ah, ebbene sì, confesso, sono il l'entità maligna di PoesieRacconti.
Sono affascinato dall'assistere all'aumento costante di commentie letture per questo racconto, giusto pe rsmentire coloro che sostengono che nessuno legge racconti lunghi. Certo c'è effettivamente chi non li legge per partito preso (peggio per loro) ma se si lavora bene e le idee ci sono - e scusa se mi imbrodo un po', ma per ua volta nella vita credo di potermelo permettere - letture e commenti arrivano eccome, a patto magari di darsi anche un po' da fare. Grazie per la visita e per l'apprezzamento 8hai aggiunto il sale?) e buona vacanza in India.
- Getta la maschera, Massimo. Il tuo travestimento è quasi perfetto, ma ti sei tradito nell'incipit: "Ora andrò a cucinare"...
Non è un caso che tu abbia scritto un racconto così lungo: vuoi tenerci tutti inchiodati al computer per assaggiarci con calma e decidere chi di noi finirà sulla tua tavola di Natale. Altro che bit e folgorazioni da web! Ma io a Natale sarò in volo per l'India ed ora scappo, non senza aver assaggiato te: mmmmhhh, mica male il ragazzo!
- beh, grazie e stavolta ho proprio fatto il pieno di commenti, alla faccia di chi dice che qui i testi lunghi non li legge nessuno, se funzionano vedo con piacere che sono letti eccome!
Anonimo il 28/11/2011 17:17
Caspiterina tu mi stupisci sempre... questo è il bello della diretta. Ciao e complimenti sinceri
- Vedo con piacere che vi sto facendo divertire, saluti a tutti, ragazzi e in particolare a te Pepe G. che qui non avevo ancora avuto occasione di farlo! Eh, eh, adoro la parola creatività.
- Incredibile ragazzi, l'entità non mi ha mangiato perché gli sono utile: dopo ogni pasto gradisce un caffè.
Anonimo il 17/10/2011 13:31
Sono nello spazio... nello...'spizio wrohoho...
... crhcerkcrkch... addio amici, ciao Fernando... Pepe, Ros... ar... ia... Aria... non c'è più aria...
Ale... ale... alè... dove siete... non sento più nulla... ciaociao Massimo, alla prossima vita.
Salutatemi Edmond e Michele... crashhhh... swich... bzzzz...
- Huston, forse ne abbiamo perso un altro... bisogna fare qualcosa per impedire ai morti viventi di contagiarci tutti... cosa si può fare Massimo? Aspettare semplicemente che il momento passi? E se dovesse peggiorare???? Va beh, nel dubbio scappooooooo... woshhhhh... ho la nausea... mi centrifugano... ma... resisto... sono sicuro che sopravviverò... in un modo o nell'altro... in caso contrario... ci vedremo dall'altra parte... dove finiremo tutti se resteremo a lungo sintonizzatiiiiii... OOPSSSSS...
- Meraviglioso! Adoro la fantasia e questo tuo racconto è la testimonianza di quanto possa essere spettacolare la creatività... ei?!... ma che succede allo schermo?... che diavolo è quell'immagine?... No... Noooo... NOOOOOOOOOO Suz . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . ... ... . .. .. .. . . . . .. . ... . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . .. . .. ... .. .. ... . ... . .
- e certo che è tutto vero... la fantasia è un'entità reale!
- Ah, ah, voi credete che questa sia parto della mai fantasia, ma attenzione, portebbe essere tutto vero. A parte gli scherzi anch'io ho inserito qualche ringraziamento a dei fantasmi, solo che all'epoca non erano fantasmi. Quel che ne viene fuori a posteriori è un curioso effetto da zombies, i morti viventi. Saluti.
- io, la cosa più allucinante che ho visto è la risposta di un'autore al commento di un senza nome nè faccia... e fin qui niente di strabiliante, ma il fatto è che l'autore lo ringraziava.. chiamandolo per nome... più inquietante di così c'è solo Belfagor!
- Fernando il riapparso: anche più frenetica di quello che credi, perchè non tutto è apparso qui. Sulle mie motivazioni hai in pratica già scritto tutto tu, quindi non ho nulla da aggiungere. Sono entrato per salutere te e Ale e ora scappo subito, non vorrei che l'entità maligna fosse ancora in circolazione, ciao, lieto di ritrovarti.
- Alessandro: grazie, è sempre un piacere trovarti nei miei spazi.
- Manco dal sito per circa 3 mesi e ti ritrovo in frenetica attività. Tu lo frequenti poco ma qualitativamente lasci il segno. Gradevole scritto sia per la fervida fantasia sia per la capacità di saper giocare con un evento casuale offerto dalla realtà, trasformandolo in un piccolo capolavoro di bravura. Non puoi immaginare quante volte mi sia chiesto anch'io cosa spinga la gente ad abbandonare di punto in bianco il sito e scomparire (con tutto il suo fardello) senza un apparente motivo... pur sempre una morte virtuale, o un suicidio, chissà! Mi è capitato di leggere, a distanza di tempo, alcuni commenti in calce alle mie opere senza capire più a chi appartenessero, non essendovi ad essi associati più né un'immagine, nè un nome di riferimento. Fa una certa impressione, in effetti: persone con cui, seppur solo virtualmente, hai avuto un "contatto umano," condiviso idee e intenti, scambiato pareri e pensieri, all'improvviso cessano di esistere proprio quando, magari, avevi chiesto la loro amicizia, scegliendoli tra una rosa infinita di possibili candidati... Lo vivi un po' come una sorta di tradimento. Come te, Giacomo e presumo molti altri, ho cliccato sull'anonima immagine vuota e questo semplice gesto mi rimandava al famoso "ossario comune" di cui tu parli (preso in prestito da Giacomo), lasciandomi l'amaro in bocca... Chissà, forse ho sventato la minaccia dell'infausta entità scegliendo fortunosamente l'esilio momentaneo volontario, dando l'impressione di una morte presunta e quindi non appetibile per l'insaziabile mangiatore. È forse il caso di non sfidare la sorte prolungando oltre la permanenza qui (per il momento) per non esporsi così incautamente al pericolo... Mi fa comunque piacere scoprire che molti di quelli che apprezzo sono ancora nel sito VIVI E SCRIVENTI! Passo e chiudo.
Anonimo il 15/10/2011 00:36
Si spera che l'entità sia femminile e abbia una bilancia prometto di non farmi mangiare, a breve sforno qualcosa di nuovo. Complimentissimi Massimo tra questo racconto e Videodrome credo d'aver fatto il pieno per oggi.
- Grazie!
Ed è un'interssante interpretazione, la tua.
- Questo racconto e' fenomenale, e in parte e' anche reale. Nel senso che talvolta lo stare davanti al computer e', come se questo "ci mangia", e, minuti dopo minuti, effettivamente ci ipnotizza e ci devitalizza.
Anonimo il 13/10/2011 19:28
Caspita Massimo... mi fa un immenso piacere sapere che sono stato la fonte indiretta della tua ispirazione. In effetti quel nessuna Immagine riunisce le ossa, i poveri resti di amici scomparsi, Suzy, Roberta, Nunzio( redivivo) e non dobbiamo dimenticare la bravissima Medina Lariana, che mi manca molto.
- E già che ci sono, Giacomo, dimenticavo di ringraziarti di una cosa: l'idea originaria per il racconto mi è venuta qualche mese fa, quando avevo digitato in uno di quelle scritte NESSUNA IMMAGINE citate nel racconto ed ero finito in uno spazio bianco dove campeggiava un tuo commento in cui parlavi di OSSARIO COMUNE. Ebbene, tutta l'idea nasce da lì, da quel termine così evocativo. Grazie, dunque.
- Bene sono contento di sentire che a quanto pare coloro che sono caduti in coma si stiano riprendendo, ero molto preoccupato.
Sono molto contento che ti sia piaciuto.
- Credo che il più sficato del gruppo, l'unico che abbia riportato danni fisici reali e non solo la fagocitazione del proprio avatar, sia riuscito ad affrancarsi dallo stato comatoso nel quale l'avevi precipitato nel tuo godibilissimo racconto. Mi è giunta voce che sia stato visto aggirarsi per le corsie ed i reparti dell'ospedale dove era ricoverato tentando di collegarsi ad internet da ogni computer reperibile. Forse medita propositi vendicativi nei confronti dell'entità maligna.
Molto, molto interessante, al di fuori degli schemi. Eccellente.
- Rieccomi dentro il sito per comunicare, sono un temerario, mi sa. Pazzo brano: giusta definizione. Lieto di vedere che te la sei cavata e riesci a comunicare, anche se col copia incolla, ero lì che mi domandavo chissà se Giacomo e fuggito in tempo? Felice del tuo apprezzamento e ciao anche a te.
Anonimo il 13/10/2011 14:04
Massimo, me lo sono bevuto... una fantasia come la tua potrebbe essere impiegata per risolvere i problemi finanziari italiani, non ti pare. Molto godibile questo pazzo brano, ben scritto come sempre con una punta di originalità in più.
Mi ha anche fatto riflettere: poichè si basa su eventi bene o male quasi veri, se io riuscissi ad innestare la tua fantasia nei miei racconti autobiografici chissà cosa ne uscirebbe... bravo bravo Massimo. Continua così... nutriti ed ingrandisciti... ahahah... ciaociao
P. S. anche io sono rimasto fregato dall'entità maligna ma ho fatto un copia incolla e rimando il commento... ahahah... significa pur qualcosa essere un anziano del sito.
- Carissimo, forse non hai letto bene lo scritto, è proprio perchè si è cancellato che appare come personaggio: non hai notato che è stato mangiato dall'entità e quindi il suo account è sparito e anche il Nunzio Campanella "esterno" è finito in coma? Mm, buono, tra parentesi, all'entità maligna è piaciuto un casino. Ora scappo di nuovo prima che prenda pure me!
- Riscrivo il commento. Il maligno deve aver colpito ancora facendo sparire il precedente. Il tuo pezzo è ultradatato perchè Nunzio Campanelli, o almeno il suo avatar, si è cancellato da circa quattro mesi.
Ciao
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