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Grandi Copulazioni Dorate

Chaos determina di partorire dal suo Abisso un'altra creatura dopo Gaia, Eros, l'energia primordiale dell'Universo.
Il suo compito, sotto forma di pioggia generatrice è di far scaturire dalla profondità della Terra tutto ciò che essa contiene nelle sue profondità.
Tutto ciò che è in lei, oscuro come Abisso, indistinto come Chaos, Eros lo libera e lo palesa alla superficie.
Eros è lo slancio giocondo ed esuberante che feconda le viscere di Gaia.

La Terra partorisce per primo Urano, il Cielo.
Poi mette al mondo Ponto, cioè l'acqua, tutte le acque dolci e salate.
Gaia li concepisce senza accoppiarsi con nessuno materialmente.
Solo attraverso l'energia di Eros che porta in sé, la Terra sviluppa quello che potenzialmente era già in lei e che, nel momento in cui lo libera, diventa il suo doppio e il suo contrario.
Perché?
Perché Chaos gode della gioia dei contrari che s'accoppiano e sviluppano vitalità cosmica.

Urano, immediatamente si stende su Gaia e la possiede carnalmente.
Diventano un sopra e un sotto che si amano a vicenda per l'estasi loro e di Chaos.
Così Ponto, appena dopo esser stato partorito, penetra la Madre insinuandosi al suo interno e la delimita e la completa sotto forma di vaste distese liquide.
Ponto e Urano sono opposti alla Terra.
Se Gaia è solida e compatta, Ponto invece è liquidità, fluidità informe e inafferrabile e Urano è aeriforme, gassoso, ventoso.
Entrambi la copulano, mescolandosi a lei per una durata inconoscibile agli aedi.



Urano comincia a possedere carnalmente Gaia in ogni momento, instancabilmente.
Lui stesso è animato da una mania, da una furia sessuale inestinguibile suscitata da Eros.
Ponto, con lo stesso ritmo dei suoi flutti e delle sue onde, fa l'amore con la Madre lasciandole del tempo per riposare.
Urano non cessa mai di schizzare il suo seme nel seno di Gaia.
Questo Cielo maniaco non conosce altra attività se non quella sessuale.
Copre e abbraccia Gaia senza soste, alluppato come un lupo che non è ancora apparso sulla Terra: non pensa che a quello, e non fa che quello.
La povera Gaia si trova allora incinta di una prole numerosa che non può nemmeno uscire dal suo utero, che deve restare là dove lo sperma dorato e bollente di Urano l'ha concepita.

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2 recensioni:

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  • giuseppe bevacqua il 14/04/2016 11:30
    molto bello e avvincente
  • Anonimo il 18/04/2014 21:48
    Molto apprezzato... complimenti.

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