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Lo strano gioco delle abitudini( ho paura)
"Lentamente muore chi è schiavo dell'abitudine".
Questo si raccontava in uno dei più celeberrimi versi attribuiti a Pablo Neruda.
Non so perché parto proprio da qui, forse per darmi tempo, o forse perché esiste un sottile legame con quello che sto per scrivere.
Cosa sto per raccontare? Bho!!
Basta giri di parole. Ho paura!
Ecco, l'ho detto.
Non so se vi è mai capitato di abituarvi talmente tanto a delle presenze, persone o gesti, da conferirgli inconsciamente il dono dell'immortalità.
Bhè, a me si!
Ho conosciuto Matteo circa due anni fa, galeotto fu Facebook.
Lui da Torino, io da Caserta, ci siamo regalati sensazioni che non si possono descrivere. Probabilmente risulta difficile anche comprenderle.
Lui affetto da distrofia muscolare (Duchenne), io disabile dalla nascita!
Destino infame? No, al contrario.
Ho sempre creduto che nulla accadesse per caso, neppure il nostro incontro, che dopo tanti ostacoli, si è concretizzato oltre schermo e tastiera. L'amicizia nata tra noi due è stata, sin da subito, naturale come bere un bicchier' d'acqua. Nessun imbarazzo, nessuna paura, solo tanta voglia di DONARE!!
Io non so se ci sono mai riuscita davvero, sono una di quelle persone dolci ma non troppo. Ho bisogno dei miei tempi, dei miei spazi e soprattutto, in alcuni momenti della mia vita, necessito di "abbassare le serranda". Chi mi vuol bene, deve imparare a non bussare. Per Matteo, il mio tesoro, questo è stato da sempre difficile. Non perché non mi volesse bene, anzi, credo che il suo affetto per me non conosca limiti. Purtroppo, quando si vive inchiodati in un letto o al massimo su di una carrozzina, l'unica cosa che ti stimola ad andare avanti è l'amore.
L'affetto, riconfermato quotidianamente, aiuta a sperare e a sentirsi più forti.
Io, purtroppo, non sono in grado di essere assidua, negli affetti così come nei progetti materiali...
Nei mesi precedenti a questo, un po' per impegni, un po' per "arresti emotivi", la nostra comunicazione- quella tra me e Matteo- si è quasi interrotta.
Questo per me non rappresentava nè un problema, nè una gorssa novità.
Mi ero ABITUATA alla sua presenza! Sapevo che oltre il mio egoismo lui c' era, disposto ad aspettarmi anche per eterno.
Un pomeriggio QUALSIASI mentre ero intenta a studiare, per la preparazione di un esame, il mio cellulare mi avvisa che ho un sms da leggere. Mi ricordo che appoggiai la matita sulla scrivania, e con fare distratto iniziai a decifrare quelle lettere.
I miei occhi, sembravano avere fretta, e lessero solo quello che realmente interessava.
Matteo stava male, i suoi polmoni gli impedivano di respirare, c'era una forte infezione in atto. Stavolta non era un allarme momentaneo, se così fosse stato non mi avrebbero dato quella notizia...
Il mio volto cambiò espressione rapidamente, non ero più ansiosa per quel test imminente, nè preoccupata per la buona riuscita dello stesso. L'unica frase che tormentava la mia mente e lacerava il mio cuore, era: " Lo sto perdendo, non è più lì.".
Nei minuti successivi, restai immobile, a guardare il film più tragico di tutta la mia vita.
Ho sempre saputo, sin dal primo giorno, di volergli bene ma quell'sms è stato come una sveglia in piena notte.
Sapere che qualcuno a cui tieni, convive con una crudele malattia che un giorno te lo strapperà via è un conto, abituarsi all'idea che quel giorno arriverà davvero è un altro!
Non ci si abitua al distacco, Mai! Neppure se sai che è previsto!
Da quindici giorni il mio CAMPIONE, è in ospedale e ci resterà per molto, non posso neppure raggiungerlo perché i medici mi impedirebbero di stargli vicino. Tutto è pronto, per prendere quel treno, ma non posso! Devo aspettare che torni a casa.
Quello che provo per lui, quello che siamo l'una per l'altro, cozza con questa distanza.
Si tratta di FOLLIA DEL SENTIMENTO, va tutto oltre le frasi e le sensazioni in "commercio". Non è quel t. v. b. degli 'sms, nè il Ti amo banale.
Si tratta di vibrazioni, DEL SENTIRE, DEL SENTIRSI! Sappiamo che ciascuno ha un posto con su scritto "riservato", nel cuore dell'altro. L'amicizia si trasforma, l'amore finisce, ma le anime restano intrecciate per sempre.
Ho Paura! Queste parole lui non le ha lette nè sentite.
Devo aspettare che torni a casa, ma quando?
Mi sono abituata al vuoto.
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