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Il fottuto leviatano
Bred e Nik si conoscevano da quando erano ragazzini. Da quando tiravano sassi ai gatti. Da quando bucavano le ruote alla macchina dei vicini. Da quando guardavano il sedere alle ragazzine. Da sempre.
I primi spinelli iniziarono a farseli insieme. Bred ancora ricorda l'emozione di quei momenti, Nik no. Lui ormai è fuso del tutto. Il cervello doveva essergli uscito fuori dalle orecchie ed emigrato in luoghi più fertili. Migliori. Sempre che ce ne siano.
Erano seduti nella loro piazza preferita. Era qualche giorno che non si vedevano. Bred era stato dentro una settimana per un furto del cazzo. Aveva rubato un po' da mangiare. Non aveva lavoro e nessuno ne voleva dargliene. Nik non ci finiva mai in galera. A lui non interessavano i soldi e non gli servivano. Se non per comprarsi le droghe. "I miei biglietti per abbandonare questa merda almeno per qualche ora", Diceva sempre quando si parlava di questo genere di argomenti.
Quel giorno Nik era su di giri. Aveva telefonato a Bred dicendo che voleva raccontargli una cosa incredibile. Si incontrarono il giorno stesso della telefonata.
Nik era un disastro. Era magrissimo, aveva delle occhiaie enormi. I capelli erano una massa informe nera. Ogni cosa in quell'uomo puzzava di insonnia. Puzzava di follia. O di droga...
Quando Nik vide Bred quasi gli occhi gli fuoriuscirono dalle orbite. Iniziò a dire frasi sconnesse. Parlava di bibbia. Parlava di caos. Parlava di Dio che avrebbe punito tutti.
<<E poi mentre tornavo a casa ho visto un fottuto leviatano!>>, disse Nik facendo uno scatto in avanti ed alzando il braccio destro con il palmo della mano aperto rivolto verso sinistra.
<<Un leviatano?>>, domandò Bred. Il tono era più blando che mai.
<<Si cazzo! Un leviatano fottuto che si aggirava per i palazzi e per il cielo. È incredibile!>>, affermò Nik prendendo con le mani le spalle di Bred. Convulsamente.
<<Non è che eri un po' con il cervello spaccato?... Giusto un po'?>>, disse Bred liberandosi dalla presa.
<<Che cazzo vai dicendo! Un fottuto leviatano mi passa talmente tanto vicino da accarezzarmi le chiappe e tu l'unica cosa che sai dirmi è "non è che eri un po' con il cervello spaccato?". Prova ad immaginarti come mi sentivo! Prova ad immaginarti come era!... un leviatano cazzo!>>. Nik quasi piangeva dalla foga con cui parlava.
<<Io non riesco neanche ad immaginare mio padre, come cazzo pensi possa immaginare come fosse il tuo fottuto leviatano?>>.
<<Ecco, ora attacca con la solita stronzata di suo padre. Che cazzo, un po' di partecipazione ho visto un leviatano!!>>.
<<Uff... e d'accordo, com' era sto dannato leviatano? Che ha fatto? cosa voleva? E com'è che non se ne è sentito parlare ai notiziari?>>.
<<Cazzo una domanda per volta! Così mi fai confondere cazzo, mi fai confondere... Mi fai confondere. Aspetta, aspetta. Allora, era un bestione alto 100... ma che dico! 200 metri! Era verde scuro! Con delle zanne al posto delle mani! Con una coda chiodata, una lingua biforcuta ed un alito di fuoco!>>.
<< Non è che hai scambiato tua madre per un leviatano del cazzo?>>, disse Bred accennando un sorriso. Nik non ne comprese l'ironia.
<<TU NON CAPISCI!>>, iniziò ad urlare Nik, <<IL LEVIATANO! È TUTTO SCRITTO! È TUTTO SCRITTO!>>.
Bred indietreggiò. Guardò Nik stupito, quasi sconvolto. Mise le mani in avanti.
<<Calmanti adesso. A fiumi. Ecco cosa ti serve.>>.
<<TU NON CAPISCI MALEDETTO! SEI COME GLI ALTRI! SEI COME GLI ALTRI!>>. Nik ormai era partito.
<<Calmati cazzo stiamo facendo un fottuto spettacolo! Tra poco chiamano la polizia se non ti stai zitto, Fottuto pazzo!>>, disse sussurrando Bred, con una voce talmente carica di rabbia che fu come una sberla per Nik che subito si tranquillizzo.
Cadde in ginocchio. La testa era a penzoloni sopra il petto. Bred guardò il cielo. Nuvole. Corvi. "dovevo starmi a casa" pensava. Forse doveva davvero starsi a casa. Restò a guardare qualche secondo il suo amico piegato sulle ginocchia. Era immobile. Anche Bred decise di chinarsi.
<<Senti dai su non prendertela io non..>>, iniziò a dire con tono amichevole. Venne interrotto da un sussurro proveniente dal suo amico inginocchiato.
<<Fa ribollire come pentola il gorgo...>>, inizio a dire Nik a bassa voce, quasi impercettibilmente.
<<... fa del mare come un vaso di unguenti. Nessuno sulla terra è pari a lui, fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero...>>. Nik si alzò guardando Bred dritto negli occhi. Anche Bred si alzò.
<<... egli è il re su tutte le bestie più superbe.>>.
<<O. K... sta calmo... ora chiamo un dottore e ti faccio portare in ospedale. Avrai esagerato con le dosi>>.
Nik inizio a ridere. Una risata folle. Una risata di chi ha la consapevolezza di sapere e la consapevolezza di non essere creduto. Una risata che ingrana la sesta e fa "ciao" con la mano fuori dal finestrino alla ragione.
Bred rimase lì. Fermo, guardandosi la scena. Scena da manicomio. Scena di letti con le cinghie per i polsi e le caviglie.
La situazione mutò. Nik smise di ridere. Divenne assente. Fissava la panchina alla loro destra. Non stava vedendo una panchina. Vedeva il leviatano. Vedeva Dio il diavolo. Vedeva. Bred non capiva.
<<Tu non capisci...>>.
Nik iniziò a correre. Vicino alla piazza stava una strada molto trafficata. Lì le macchine sfrecciavano, nell'ora di punta. Era l'ora di punta. Nik ci corse proprio contro.
Bred comprese le intenzioni dell'amico. Gli corse contro gridando "fermo coglione che cazzo fai!". Il suo amico non sentiva.
La scena la ricordò per tutta la sua vita. Il suo amico corre verso la strada. Il suo amico chiude gli occhi ed inizia a correre attraversando la strada. Il suo amico non corre più. Il suo amico non è più.
Una macchina lo investì a cento chilometri orari, correva eccessivamente anche per la media alta di quella strada. Nik, gli dissero poi i poliziotti, non ha avuto neanche il tempo di pensare "che cazzo mi ha colpito".
Successivamente i poliziotti domandarono a Bred cosa fosse successo nei minuti precedenti all'"incidente" del suo amico.
Bred gli spiego le cose per come le aveva viste lui. Gli disse che Nik era completamente andato. Gli disse che usava droghe. Assicurò che lui di droghe non ne sapeva nulla e che ormai faceva una vita pulita. "Nik era un amico di vecchia data" spiegò giustificando l'incontro.
Stranamente a Bred di tutto il delirante discorso del suo amico, restò marchiato a fuoco nella mente la parte che pronunciò quando era in ginocchio. Quella che parlava del leviatano. Ripete (stupendosi della sua memoria, che fino ad allora lo aveva sempre abbandonato) tutta quella parte. Uno dei poliziotti ascoltato quello che per Bred era l'ultimo delirio di un pazzo osservò il suo collega.
<<Giobbe 41>>, disse.
<< Che?>>, disse Bred.
<<Quello che tu hai appena detto>>, continuò il poliziotto, <<è un passo della bibbia, del libro di Giobbe, dove parla del leviatano.>>.
<<Cazzo...>>, disse Bred, <<... fottuto Leviatano.>>.
Resto fermo e guardò il cielo.
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