Sono disteso su di te, non sono pesante quindi non ti schiaccio, anzi, dal sorriso dei tuoi occhi, capisco che ti fa piacere sentire il mio corpo pressato sul tuo.
Stringo con le mani le tue guance e le tue orecchie.
Il mio naso gioca con il tuo, poi dolcemente, ti mordo le labbra e gli occhi. Con la lingua disegno delle esse sul tuo collo, tu ridi, e il tuo corpo è percorso da brividi.
Una positiva elettricità ti pervade e scioglie i tuoi umori in sintonia con i miei.
Il cuore accelera i suoi battiti, mi graffi la schiena lentamente, lentamente come la tigre, che solo io so risvegliare in te, sa fare. Piccolina quanto sei bella, io lo so che sei bella, ma ogni volta mi dimentico di una tua particolare meraviglia.
E una volta mi dimentico delle tue mani, un’altra volta dei tuoi occhi, un’altra ancora è il tuo tenero seno a scomparire dalla mia mente.
Mi succede perché ti amo, e il dimenticarti, fa si che ti possa riscoprire ogni volta, come fosse la prima. Sei la mia novella primula, il bocciuolo di un fiore che non appassirà mai, perché nel sogno, il nostro tempo è eterno.