Di recente ho letto"Il linguaggio segreto dei fiori" , di Vanessa Diffenbaugh, dove la protagonista ha un dono magico di conoscere i fiori, il loro linguaggio e così poi i suoi fiori sono i più richiesti dalla città. Il libro è bellissimo e struggente ma in me ha suscitato soprattutto una profonda invidia, non tanto per il personaggio che non è certamente invidiabile, quanto per il dono che possiede la protagonista.
Nelle note autobiografiche si legge sempre di persone che eccellono in questo o quello ma mai di dove sono proprio negate. Vorrei proporre invece che venga fatto. Nel mio caso, posso subito dichiarare che non riesco a far crescere niente nei miei vasi. Pur amando molto i fiori non ricordo nessun successo. Intorno al mio terrazzo e grazie ad un clima, mi dicono favorevole, lussureggiano fiori e piante di tutti i tipi, dei quali conosco nomi e periodi di fioritura oltre a brevi regole per il loro benessere e mantenimento. Proprio con me non funziona, né nella parte esterna né nella parte interna per le piante appunto da interni.
A questa deludente regola generale fanno però eccezione due casi che sono diventati per me importanti e che ho caricato di significati.
Quando mi sono sposata, oramai quasi da 35 anni, ho acquistato una ficus da interni, detto anche "tronchetto della felicità", aveva solo una decina di foglioline e non era troppo alto, circa 60 cm. Ebbene nel correre le vicende liete e tristi della mi avita è sopravvissuto, cresciuto ed ora le sue foglie sono numerosissime e toccano il soffitto. Resiste imperturbabile alle mie assenze, ad un doveroso cambio di vaso, al mio fumo di sigaretta, ha resistito alle violenze di mia figlia quando era piccolissima che ora non vive più con me da tempo. Oramai è una presenza importante e, pur non essendo superstiziosa, spero non muoia mai e sia il nostro compagno per altri numerosi anni, sentinella dei nostri cambiamenti nel bene e nel male, come lo è stato in questi anni, quasi come un diario vivente e famigliare.
Poi cosa dire del secondo caso, questo è più recente ha solo 3 anni. Siamo stati in viaggio a Texel. In una mappa dell'Olanda si può vedere una catena di isolette nel Mare del Nord che sono le Isole Wadden, l'isola più grande è appunto Texel ed è un paradiso nordico, pieno di un mare stupendo e con una natura intatta e scopribile in lunghi giri in bicicletta.
Alla partenza, mi è stato regalato dal gestore dell'albergo ospitante, un bulbo non identificato. La piantina era probabilmente abituata a climi più rigidi e a ben più copiose piogge di quelle che caratterizzano il mio terrazzo. Ebbene non solo mi ha regalato una fioritura di una coppia di esemplari stupendi ma la tenace piantina intende proseguire e ora tenta una fioritura fuori stagione con uno spirito di grande combattività.
Allora che dire: ognuno di noi ha delle grandi doti e alcune mancanze. La mia non è certamente e solamente quella dei fiori, ma la natura è benevola e ci regala sicuramente dei doni inaspettati e ci sprona a migliorarci, nel mio caso mi piace pensare che abbia privilegiato il simbolo della famiglia e della casa e quello dei viaggi, che poi sono le mie priorità dal lato dei sentimenti e da quello dello svago. Ora insisto a piantare bulbi e fiori sperando in segnali che probabilmente ho soltanto nella mia mente.