Le due forze che si giocano la nostra vita sul campo sono da sempre Caso e Destino. Destino inteso come il futuro per noi designato da forze d'ignota provenienza, Caso come fattore sconvolgente da noi scatenato, a patto di desiderarlo davvero.
La nostra volontà, guidata dall'istinto, può sempre cambiare tutto, aprire nuovi percorsi in quel gigantesco labirinto di siepi che sappiamo essere il nostro Destino, già tracciato su misura per la nostra esistenza: pur prendendo la via sbagliata e arretrando dai vicoli ciechi (ovvero un dedalo di illusioni), sappiamo che verremo comunque guidati al centro del labirinto... ma immaginiamo, per un attimo, di poter infrangere le pareti invisibili che ci tengono prigionieri, rimescolare le carte con la pura volontà di agire. Uscire dai binari, imboccare un percorso sconosciuto, fidandoci unicamente di noi stessi. Il Caso avrebbe allora la meglio sulla nostra storia già scritta, come un sistema apparentemente perfetto che d'un tratto collassa su se stesso, in favore di ignote variabili ed eccitanti eventi imprevisti. È come lanciare una moneta: tu sai essa può risultare solo in testa o croce, ma insistendo, lanciandola innumerevoli volte, può darsi che un giorno atterri di taglio.