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File eternity
Sono l'inizio e la fine, io sono tutto quello che vedo. Io decido per il mio mondo straordinario e bello, decido per me, paragonabile a un Dio...
Ora sono sospeso nell'aria scossa da una brezza immaginifica, c'è il vuoto sotto di me. Giù molto in basso, sotto un sottile strato di nuvole l'oceano crea
riflessi di arcobaleno. Come voglio posso decidere se cambiare colore.
Io sono tutto...
Faccio quel che devo fare e in men che non si dica l'acqua assume un colore più grigio. Le nubi che affastellavano il cielo sotto di me svaniscono come
se un gigante decide all'improvviso di ripulire i suoi errori. Anche il cielo diventa asettico e lentamente banchi di nubi scure appaiono sopra di me. I
fulmini iniziano a cantare.
Sono l'inizio e la fine... decido io la musica.
Pochi secondi bastano perchè le immense forze della natura inizino a fondersi. Un vento arriva da sud per scontrarsi con le correnti opposte. Si sente un
fischio nell'aria che cresce, inesorabile, mentre il mare ora è tempesta. Un onda si solleva come un macigno e spuma di potenza. Un altro fulmine seguito
dopo due istanti dal suo tuono, poi ne segue un altro, e di nuovo. Altre onde colossali prendono vita dal fischio delle potenti correnti, la quale si
scontrano come dèi per il dominio di un mondo. Lo spumare del mare, i gridi dei venti, i lampi dei tuoni, insieme:la più rilassante sinfonia mai
sentita. Io, sospeso nel mezzo di tutto, come un meditatore.
Io sono tutto quello che vedo. Lo voglio ancora più forte, lo voglio al massimo. E l'acqua non sembra più oceano ma una dimensione istabile dove
nessuno ha dato ordine. Sono in mezzo alle correnti, turbinanti. Ora formano un vortice largo chilometri, un panorama impossibile prende vita sotto di
me quando le acque si lasciano guidare dal vento. Turbinano a velocità indecifrabili senza più fermarsi. Agli estremi della tromba si erige un muro di
oceano, tutto intorno a me, così esteso che devo sforzarmi per comprendere i suoi confini lontani. Io non ho limiti però. Con un grido attivo una serie
infinita di fulmini. Il cielo sembra sembra impazzire, smontarsi, pronto a esplodere in un ultima apocalittica luce. Vedo. Poi non vedo. Ora è luce e ora il
nulla, poi di nuovo l'enormità da me creata. Sembra la guerra in cui la natura fa da campo per i suoi figli. Adesso sono io la natura io, il padrone di
questo universo, do a loro la furia da sempre temuta delle leggende. Ancora fulmini inplacabili, si schiantano come vetri rotti le acque lì lontane si ritirano
verso l'enorme parete nera ai confini. Quasi un baratro senza fondo, ora ho raggiunto il massimo.
Io sono tutto quello che vedo...
Le tempie iniziano a dolermi quando provo a superarmi. Non ho limiti in ogni caso. Dal baratro un enorme spuma d'acqua, come un vulcano
tremendo ma oscuro come non mai, sale. Sempre più grande, si muove, ribollisce, si allarga fino a ricoprire la dimensione del grattacielo più grande mai
creato nella storia umana. Mentre si avvicina a me inizia a plasmarsi, prendendo le sembianze di un essere vivo. L'umida massa si stringe tanto da
sembrare impenetrabile, lascindo però alcune fessure dove è possibile vedere piccole goccioline d'acqua agitarsi come elettroni impazziti. Lentamente ne
intravedo un naso, occhi, bocca. Spumando e rimodellandosi, nuovi particolari si aggiungono, ove prima era liquido impazzito, e senza perdere il suo
fascino acquatico la forma diventa ben chiara.
Ora è il mio volto e io sorrido: di conseguenza anche il mio alter ego gigante imita una risata benchè accompagnata da un rumore cavernoso che copre i
miei gridi compiaciuti.
Adesso basta: e tutto svanisce. L'oscurità, le acque e il mio volto gigante cedono il posto al bianco con un ultimo sbuffo evanescente. Tutto diventa
bianco, l'infinito diventa bianco. Il mio universo attende nuovi ordini, perchè possa tornare a risplendere come prima o in modo diverso a seconda dei
miei vizi. Ma ora sono stanco.
Richiamo con la mia mente un ordine. Davanti a me un pannello fa capolino con molte icone: impresso nei miei occhi, sembra proiettato direttamente
da dentro il mio cervello.
"Annullo applicazione in corso. Attendere prego" fa una voce soave femminile. " Annullamento completato, reindirizzamento al menù principale".
Dopodichè uno sfondo colorato volteggia intorno a me per tutto l'ambiente dove prima il biancore aveva padroneggiato.
Una scritta fa la sua apparizione davanti me seguita da un elenco di applicazioni. Seleziono una di queste, ovvero la più aggiornata di tutte.
Di nuovo la voce: "Dowload Eternity 8. 1 scegliere nuova prospettiva". Onirica, a un primo impatto pare il messagio di qualche dio dal cielo. In realtà e
anch' essa proiettata nella mente, risparmiando così i limiti dell'attenzione e le interferenze del pensiero tipici della mente umana.
"Che meraviglia..." penso io, incantato dalla sensazione di grandezza e perfezione che suscita il sentirsi direttamente coinvolti nell'immensità del cosmo.
Scelgo con il pensiero un'icona dal pannello. Il quadro cambia insieme all'ambiente circostante, diventato adesso di un blu sfumato di azzurro come il
cielo. Un elenco di titoli appare davanti a me, scorro lo schermo per vedere gli altri a piè di pagina. Ci vuole un po' per scorrererla tutta, per centinaia di
titoli. Poi ritorno al primo titolo dell'indice: è nuovo, con scritto "senza nome". Penso a questo per selezionarlo, poi decido il volume e la grandezza di
riproduzione, senza muovere un muscolo ovviamente. Basta semplicemente desiderare certi parametri e il programma fa tutto da solo.
"Programma Erternity Media Player in caricamento, attendere prego" dice la voce.
In pochi secondi tutto torna come prima, il cielo calmo cosparso di nuvole, l'oceano. L'unica differenza è che non mi trovo seduto nel vuoto ma su una
poltrona comoda e con un bicchiere di vodka in mano, così posso riguardare tutto come se fossi al cinema. L'artista deve riguardare sempre il suo
lavoro. Devo ammetere che la mia fantasia non ha niente da invidiare a Jules Verne o chiunque altro autore. Certo loro hanno dovuto fare a meno di
Eternity, contando, tristemente, solo sulle loro forze. Penso che con le mie attrezzature ora non sarebbero stati nessuno, visto che chiunque avrebbe
potuto dare sfogo alla sua immaginazione. Mi rilasso guardando il putiferio che ho generato, mi vedo in mezzo alle forze naturali, piccolissimo; chissà se
sono davvero io quello, non si capisce. Così per tutta risposta il programma elabora il mio desiderio e ingrandisce notevolmete l'obbiettivo. Si sono io, che
grido insieme all'opera. Adoro questo programma.
Ci vuole un po' di musica, appare un riquadro con dei titoli acconpagnati dal nome dell'autore. Neanche faccio in tempo a leggere che il sistema
seleziona "Busidree reel" di Hevia. Una sezione della memoria di Eternity infatti, riporta quasi tutta la musica creata negli ultimi tempi, ed è così tanta che
potrei rimanere anni interi ad ascoltare. Oltre ciò, l'avanzato software Eternity Real Life custodisce la memoria di tutta la mia vita, del mio carattere, dei
problemi, dei miei sogni. Si dice che la mente umana arrivi a contenere quattro milioni di mega, quindi aggiunti al sistema fanno davvero la differenza.
Ora che ci penso, un pannello di controllo mi trasmette tutto quello che devo ricordare. C'era il bisogno di nuove tecnologie capaci non solo di essere
all'avanguardia con i mercati, ma soprattutto dovevano essere competitive. Si rimase in una situazione di stallo per numerosi anni, e poco mancava che
delle crisi economiche derivanti dall'informatica avrebbero reso dei problemi internazionali. Il vero problema consisteva nella mancanza di novità, come
se tutto oramai fosse stato già creato. Poi quasi per miracolo dal nulla apparve un innovazione capace di dare quella svolta che avrebbe rimesso in gioco
gli esperti di tutto il mondo. Dopo anni in cui la scrittura a mano era stata sostituita da quella a macchina, poi da quella a computer, si ebbe una svolta
ancora più decisiva per interderci. Si definì la "nuova epoca" , degna della più utopica previsione emanata da quache pazzo di provincia: nessuno si
sarebbe mai aspettato le "Tecnologie pensate", dove non era necessario alcun impiego fisico tranne il pensiero, capaci di andare oltre quello che si può
rappresentare. Simili progetti furono dapprima indirizzati solo alle forze militari e di intelligence, successivamente la quantistica le rese accessibili alle
tasche dei normali cittadini. Alle grandi multinazionali si illuminò un panorama mai esplorato prima, una nuova miniera da cui si sarebbero estratte idee
totalmente nuove. Con esse era possibile connettersi alla rete globale senza nessuno strumento, si poteva registrare parti della giornata innestandosi dei
biochip nel cervello. Questi piccoli componenti avevano una capienza considerevole, in quanto sfruttavano i nanotubi, sistemi che scavalcarono ogni
possibile rivale nella capacità di compressione delle informazioni. Con una concorrenza spietata però neanche i nanotubi erano destinati a durare, e fu
allora che la tecnologia quantistica fece la sua comparsa, trasferendosi dai campi militari all'uso di ogni normale cittadino. Un chip di un quarto di
grammo poteva contenere molti terabyte, una capienza tale da inserire interi mesi vita ventiquattro ore su ventiquattro. Agli studenti andava molto a
genio, comportando in pochi mesi un aumento di dieci volte del numero di laureati con il massimo dei voti. Ciò solo per citare un esempio, altri
benefici si ebbero in tutti i settori dove occorrevano memoria e attenzione. L'avvento dei biochip pose fine ai vuoti di memoria, ai taccuini, ai registratori,
appunti. Ricordo quando sedevo ad un bar e il cameriere ascoltava direttamente la mia ordinazione senza annotare nulla, non importa se ero solo o con
cinquanta ospiti, riusciva a ricordare l'ordinazione di ogni cliente, infine per il conto tirava fuori la calcolatrice e digitava senza bisogno di consultarsi.
Anni d'oro, quelli, in cui l'evoluzione arrivò al suo culmine. Sulla cruna dell'ago qualcosa di insuperabile in fine scavalcò tutto e tutti, il risultato della
capacità e della follia umana insieme, proprio Lui: File Eternity.
Ora sono stanco di ripetere la storia. Io sono tutto quello che vedo...
Desidero qualcos'altro da bere, nella mia mano appare una miscela al cioccolato, unita a latte e panna. Assaggio... sì è ottima! Quel che volevo.
Con il programma ERL (Eternity Real Life), non ho bisogno di pensare nei dettagli quel che desidero. Un elaboratore analizza durante tutta la
permanenza nel sistema la memoria depositata. Si dice il bagaglio culturale, il carattere e le esperienze influiscano sui gusti personali; il quale si
modificano solo in modo superficiale durante la vita, e specialmente attraverso un processo che varia in modo da rendere i bisogni sempre diversi.
Quando i mercati avevano urgenza di creare nuove tendenze, attraverso processi di marketing, nuovi strumenti fecero la loro apparizione nell'informatica
commerciale. Modelli molto aggiornati sono contenuti in Eternity, attraversi il quale decodifica la memoria vitale per elaborare cosa preferiamo e in
quale momento. E la chicca di Eternity, ma solo una delle decine di comfort inseriti. In poche parole: devi solo desiderare qualcosa, anche in modo
confuso per avere l'ideale per soddisfarti. Se ti viene voglia di musica avrai il tuo brano preferito al momento giusto secondo il tuo umore, vuoi del cibo,
uguale, e così via. Ovvio a volte la scelta del computer può non soddisfarti, ma a malapena si verifica nell'un per cento dei casi. Mi ricordo una volta
che desiderai qualcosa di piccante nel sushi: più tardi ho passato ore a bere acqua (o forse minuti?); ma non potevo certo aspettarmi degli originali
peperoncini messicani, quando speravo che il desiderio venisse interpretato come del ketchup piccante.
E il momento di fare una dormita, avendo guardato tutta la mia inpressionante capacità cretiva come al cinema. Avevo postato per la giornata di vedere
uno dei film del grande elenco, contenuti nell'hard disc. L'ultima volta ne avevo scaricati circa trecento dalla rete, sufficienti a tenermi impegnato
parecchio. Ho guardato un centinaio di questi: non sono stati molto soddisfacenti però, d'altronde come interessarsi a queste sciocchezze quando puoi
essere un dio. Comunque, fintanto che c'è memoria rimango attivato il servizio di ricerca nella rete sulle novità uscenti, dalle anteprime ai trailer
esclusivamente nella mia lingua: anche se da un po' non appare l'icona segnalante dei nuovi file scaricati. Magari si è incantato, sarebbe normale con
tutto il flusso di dati che l'hard disc deve elaborare.
L'idea di andare finalmente a letto si fece rapidamente strada in me quando una voce dolce e fresca come un gelato alle fragole si udì.
" Rudi, Rudi caro ti vedo in pensiero: posso aiutarti? "
Quando mi giro, si profila davanti a me la donna più bella mai vista in vita mia.
" Sto solo riguardando le creazioni del giorno Viola, arrivo subito da te. "
" Va bene caro, ti aspetto allora" disse lasciando, ondeggiare i soui sinuosi capelli viola lunghi fino alle anche.
"Non stancarti troppo allora. Ti aspetto nella camera."
"Questa si che è vita" penso. Anche per oggi non tornerò alla realtà.
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