Tempo, nella vita corriamo, corriamo e poi, quando non abbiamo niente da fare ci si annoia e allora inventiamo una valanga di intrattenimenti per non pensare, per non rimanere soli con noi stessi.
Fa paura guardarsi dentro?
Eppure nella vita non abbiamo altro di cosi prezioso se non il tempo per diventare ciò che vogliamo essere.
Guardo mio padre, ottantuno anni in buona salute, una vita spesa a lavorare e risparmiare ogni centesimo, " Perchè un domani non si sà mai, ci fosse bisogno dei migliori medici servono soldi" diceva. Un mese fa la bomba: cancro al pancreas in fase terminale, nessuna cura può salvarlo, sono dieci giorni che si trova in un letto d'ospedale, spaventato, inerme, non lo lasciamo mai solo, lui continua a parlare, parlare, pensieri inutili, una visione della vita miope. Gli chiedo se vuole farsi tagliare i capelli, "no" dice, chissà quanto mi prende per venire qui". I suoi ultimi giorni di vita e ancora non ha capito quali sono i valori che la rendono significativa, ha continuato ad accumulare denaro scialacquando a piene mani nella stima e nell'affetto delle persone che gli stanno più vicino. Peggiora giorno dopo giorno, si attacca alla speranza di guarire e rifiuta di accettare la realtà, lo guardo e penso a quante occasioni sprecate per mostrare affetto, per condividere emozioni. Quarantuno anni che condividiamo questa vita e non è mai riuscito a dirmi " Ti voglio bene", ad abbracciarmi con sentimento. Ho dovuto interpretare il suo affetto da quanto denaro è stato disposto a spendere per me, sò che mi vuole bene, ma sempre in modo misurato, senza lasciarsi andare, perchè i sentimenti non sono cifre che si possono calcolare e valutare e lo spaventano.
E allora mi chiedo, cosa me ne faccio di ciò che mi lascerà sapendo che mi sono costati il suo affetto e il suo tempo?