In un'alta montagna innevata, dalla quale scendevano stupende vallate, c'era un regno invisibile a chi non aveva fantasia. In una capanna tanto in alto quasi da toccare il cielo, tutte le estati la graziosa Noemi, una ragazza di 18 anni dagli occhi blu e lunghi capelli rosa, andava ai pascoli con suo nonno. Adorava la montagna, i prati fioriti, quella lieve brezza che con il sole infuocato l'accarezzava e sprigionava in lei una gioia immensa. Nella sua semplicità faceva lunghe passeggiate da sola, pensierosa e libera nell'infinito.
Ed ecco che oltrepassò il confine, entrando nel regno invisibile, grazie ai suoi pensieri fantastici. Vide subito qualcosa di diverso, perché dalla montagna era passata in un posto esotico, con villaggi e capanne costruite con il tetto di alberi di bambù e noci di cocco, erano sulla spiaggia accarezzata dalle onde di un oceano azzurro e limpido.
Noemi pensò di essersi persa, si guardo attorno per capire dove fosse e dopo pochi passi si fermò su uno scoglio a guardare il mare. Gli occhi lucidi e imperlati la facevano agitare e il motivo lo scoprì quando si accorse, che tra gli alberi comparve una donna. Noemi non lo sapeva, lei era la Dea della Solitudine, una donna molto bella, alta e magra che aveva vestiti, capelli e pelle di color grigio perlato.
Si avvicinò a Noemi e dalla bocca uscì un fumo del suo stesso colore, una piccola nuvoletta che si allungava sempre più per raggiungerla. Lei quando la vide si spaventò e cominciò ad allontanarsi, ma non sapeva dove andare, si mise a correre molto veloce per fuggire da quella strana cosa e penetrò nella foresta tropicale. Guardava solo davanti a lei continuando a correre, chiuse un secondo gli occhi che perdevano lacrime e quando li riaprì, per vedere cosa c'era dietro di lei, non vide più nulla.
Si fermò a respirare, anche se il cuore non batteva forte, si guardò attorno per capire dove era e la sua mente sentì l'atmosfera misteriosa di quella foresta e della natura. Davanti a lei c'era una lunga strada che cominciò a farla preoccupare, si sentiva ancora persa e dietro di lei comparve la Dea della Paura, era una donna di colore nero fisicamente come l'altra, che soffiò dalla bocca una nuvoletta nera. Il cuore di Noemi cominciò a battere forte, per quello che provava, ma ancora scappò via correndo. Inciampò e cadde a terra per colpa di una noce di cocco, sentì tanta debolezza che la stava distruggendo e le impediva di alzarsi, perché la nuvola nera, sempre più grossa la stava avvolgendo. Cercò di sollevarsi un po' mettendosi in ginocchio, d'impulso prese in mano la noce di cocco e la lanciò dietro di lei, buttando alle spalle ogni emozione nera, senza guardare dove arrivava. La sentì cadere per terra, le tornò la forza di alzarsi e continuare a correre. Finalmente si allontanò abbastanza, faceva lunghi respiri, il cuore si stava calmando e aveva battiti regolari.
Dopo qualche passo, si fermò all'improvviso perché vide davanti a sé un ragazzo tutto bianco, sia i capelli che il vestito e anche il viso. Rimase bloccata dallo stupore, ma questa volta non scappò, perché lui le sorrise e lei rimase perplessa ad osservarlo.
Non aveva il coraggio di avvicinarsi, ma lui la salutò gentilmente e si presentò come il Signore della neve.
- Io non sono acqua fragile e debole che scorre via come le lacrime, non sono ghiaccio duro e molto freddo che spezza il cuore, ma sono neve! La neve è soffice, scende dolcemente e silenziosamente, appoggiandosi delicatamente su ogni cuore senza fare del male.
- Oh, ma è meraviglioso! Allora io sono il Monte Rosa.(pensando ai suoi capelli)
Senza dire un'altra parola, si guardarono intensamente negli occhi, si avvicinarono e si baciarono.
FINE