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Il ragazzo astuto
C'era una volta un ragazzo che girava il mondo in cerca di fortuna. Un giorno arrivò alla casa di una vecchia e le chiese un pezzo di pane. "Il pane non è ancora cotto" disse la vecchia. Allora datemi un po' di farina, le rispose il giovane. "La farina non è ancora macinata!" aggiunse la vecchia. Allora datami un po' di grano chiese nuovamente il ragazzo. La donna perse la pazienza e gli buttò un chicco. "tienilo!" urlò. Il ragazzo ringraziò, mise il chicco nel sacco e si allontanò dalla fattoria.
Arrivò la sera e il giovane chiese ospitalità in una corte agricola. "Si, si" risposero. Ma ho un compagno, aggiunse il ragazzo. "Quale compagno?" Questo chicco di grano. "Beh, per un chicco di grano... Dissero. "Lo metteremo sulla tavola: " Misero il chicco di grano sulla tavola e se ne andarono a letto.
La mattina presto, la padrona aprì il pollaio ed il gallo saltò sulla tavola, trovò il chicco di grano e lo beccò. Il ragazzo si alzò, si pettinò e si mise in ordine, poi disse: "Voglio il mio compagno!" "mi dispiace, il gallo se l'è mangiato... ma non importa, abbiamo il granaio pieno di chicchi di grano, gliene darò uno dei miei" disse la padrona di casa. "Eh no!" esclamò il giovane. Voglio il galletto, voglio chi ha mangiato il mio chicco di grano! Insomma fu tanta la sua insistenza che gli diedero il gallo e il ragazzo continuò il suo viaggio.
Passò vicino ad una casa e si fermò a far due chiacchiere con la massaia. Alla fine le chiese: "Sposa, mi custodite un po' questo gallo che devo terminare un impegno?" Guardatelo con cura, sarò presto di ritorno. "Certo, mettetelo nel cortile e quando ripassate lo riprenderete."
Il ragazzo non aveva ancora girato l'angolo che il gatto, fiutava un gallinaccio forestiero, lo inseguì, lo morsicò e se lo mangiò lasciando solo le penne. Il ragazzo, al suo ritorno disse: "Voglio il mio galletto." "Mi dispiace, ma il gatto se l'è mangiato... Ma non importa, abbiamo un altro galletto" disse la signora.
Eh no, esclamò il giovane. Voglio il gatto, voglio chi ha mangiato il mio galletto! Insomma fu tanta la sua insistenza che gli diedero il gatto e il ragazzo continuò il suo viaggio.
Arrivò alla casa di un gran signore e disse: "Buon signore, tenetemi un momento questo gatto, sarò di ritorno in pochi minuti." Ma il cane del signore uccise il suo gatto. Quando il ragazzo ritornò disse: "Voglio il mio gatto!" Mi dispiace, il cane ha ucciso il tuo gatto, ma non importa, abbiamo tanti gatti. Disse il padrone di casa. "Eh no, esclamò il giovane! Voglio il cane, voglio chi ha mangiato il mio gatto." Insomma fu tanto insistente che gli diedero il cane e il ragazzo continuò il suo viaggio portando con sé il cane.
Camminò e camminò per tutta la giornata e quando arrivò la sera si fermò in un'altra fattoria per trascorrere la notte. Ho anche un cane, disse. Beh, mettetelo nella stalla vicina alla cavalla.
A mattina dopo, quando il contadino si alzò per governare le bestie, entrò nella stalla e vide il cane morto. La cavalla lo aveva ucciso con un calcio. Quando il ragazzo si svegliò disse: "Voglio il mio cane!" Mi dispiace, ma la cavalla ha ucciso il cane. Ma non importa, abbiamo un altro cane, disse la signora. "Eh no, esclamò il giovane!" Voglio la cavalla, voglio chi ha ucciso il mio cane. Insomma, fu tanta la sua insistenza che gli diedero la cavalla e il ragazzo continuò il suo viaggio.
A mezzogiorno arrivò alla casa di un riccone. "Per favore, potete tenere la mia cavalla, tra poco sarò di ritorno" disse. Ma quando tornò a riprenderla gli dissero: "la cavalla non c'è più; la figlia del padrone ha aperto la stalla ed è scappata." Allora io voglio la ragazza." - "Ma siete matto?" "in stalla ho altre cavalle, ve ne darò una!" - "Mi dispiace, ma a causa della ragazza, ho perso la cavalla, ora voglio la ragazza!" Insomma, fu tanto insistente che il padrone gli diede la figlia. E poiché la ragazza non voleva proprio andare con lui, la gettò in un sacco e se la portò a spalla.
Cammina cammina arriva in un casolare che era quasi notte. "Signora, mi terreste un poco questo sacco?" chiese. "Certo, mettetelo in quel cartone, rispose la donna." La ragazza sentì la voce e riconobbe la zia. Aspettò allora che il ragazzo se ne fosse andato e cominciò ad urlare: "zia, zia vieni, vieni!" La donna, davanti al sacco che parlava, s'impaurì, ma quando se ne uscì la nipote, ascoltò con interesse tutta la storia. "Ora, disse la zia, diamo una giusta punizione a quel mascalzone! Ieri lo zio ha catturato un lupo feroce, mettiamolo in questo sacco."
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