Ero un bambino, mano nella mano alla zia che mi portava in giro per la città a "vedere" quel che succedeva e scoprirne le usanze più tradizionali.
Quel che maggiormente attirava la mia attenzione, e la mia curiosità, era vedere i Vigili nella loro divisa sempre perfetta, fare il saluto - alla fine del proprio turno di lavoro - al collega che lo rilevava dalla sua predellino di legno al centro dell'incrocio di competenza da dove dirigeva il traffico cittadino.
Non c'erano tanti semafori come adesso e il loro compito era veramente importante e decisivo.
Ma soprattutto ero affascinato dalla cittadinanza che si riuniva nella piazza centrale della città - Piazza De Ferrari - (a Genova) in occasione dell'Epifania, per portare il proprio dono ai vigili che erano molto amati, specie da noi piccoli.
Un segno di gratitudine e di ringraziamento per il servizio svolto a favore del cittadino.
Chi portava un pacchetto, chi una bottiglia di vino, chi un pandolce... tutti insomma celebravano quel che era divenuto un rito affascinante agli occhi di noi bambini, ma che rinfrancava lo spirito anche dei grandi.
I Vigili erano esclusivamente genovesi - era una regola comunale di allora - e vigeva ancora l'altezza di 1 metro e 75 cm.
Già sognavo di essere adulto e di indossare quella divisa che mi avrebbe soggiogato per tutta la vita, anche adesso che ho raggiunto quasi i 70anni di età!
Oggi purtroppo quel rito è andato perso nel dimenticatoio; i vigili non sono più amati come una volta e col subentro delle vigilesse tanti nuovi problemi si sono affacciati nel Corpo non più formato da soli genovesi ma divenuto eterogeneo.
Non si fanno più i regali, anzi, quasi nessuno conosce questa vecchia usanza nota solo a noi del '40 o giù di lì.
Peccato davvero, era un momento di unione fra cittadinanza e pubblici funzionari che mi è rimasto indelebile nel cuore come un bellissimo ricordo da riportare su queste poche righe per chi non ne fosse a conoscenza.
Chissà...