La neve scendeva placida come una lenta e gentile pioggerellina biancastra. Il sole splendeva opaco dietro le nuvole che circondavano quello strano paesaggio montano. Dove ci trovassimo non ero in grado di stabilirlo con precisione. Serena indossava un abbigliamento piuttosto inusuale, una sorta di strana e poco azzeccata combinazione che includeva un cappello da cowboy, dei pantaloni a zampa d'elefante e.. una lunga pelliccia bianca. -Cosa ti fa pensare che il mio abbigliamento sia stravagante?- Lo aveva fatto di nuovo, mi aveva letto nella mente, non sopportavo che utilizzasse quelle sue "capacità" per invadere in questo modo i miei spazi. -Sai Alex, se tu ti sforzassi di non pensare troppo a quello che ti circonda forse smetterei di trovare talmente interessanti i tuoi pensieri- continuava a farlo e non potevo impedirglielo in alcun modo. Tutto ciò era davvero snervante e fuori luogo, eppure per certi versi mi affascinava. Trovavo interessante il suo modo di analizzare, leggere e osservare tutti i miei pensieri. -Non scambiarmi per una psicologa però..- la sua voce mi riscosse nuovamente dai miei pensieri che, nonostante tutto, non volevano smetterla di fluire ininterrottamente come l'acqua di un fiume in piena. Stavo contemplando rapito una ciocca dei suoi capelli quando d'un tratto la mia attenzione venne attirata da un grosso cumulo di neve in lontananza, sembrava come ingrandirsi ogni istante sempre di più. -Guarda meglio, non è un cumulo di neve!- Aguzzai la vista cercando di scorgere meglio quella strana sagoma e infine mi resi conto che non era per nulla un cumulo di neve bensì.. una sorta di strano animale a metà strada fra un mammuth e l'abominevole uomo delle nevi. Stava su due zampe, aveva delle lunghe zanne aguzze e un piccolo naso nero che spuntava da sotto la folta pelliccia bianca che ne copriva quasi completamente il volto. -Serena cos'è quello?- temevo la risposta di mia sorella, e non a torto! -Quello è l'abominevole mammuth delle nevi! Ovvio no? Siamo venuti quì appositamente per catturarlo, sai dicono che la sua carne sia molto buona -Cosa? Vorresti mangiare quel.. quel coso?!- Ero sempre più sconvolto, e lo divenni ancora di più quando la vidi estrarre da sotto la pelliccia una lunga corda, molto simile a quella utilizzata dai mandriani per catturare il bestiame -Stai a vedere, quel delizioso animaletto diverrà presto un succulento pranzo!- E così dicendo semplicemente si lanciò contro quella strana creatura agitando la corda. D'apprima pensai che sarebbe finita azzannata, ma ben presto mi resi conto di quanto fosse assurdo questo mio pensiero. -Del resto lei è una strega..- Dissi ad alta voce -Sono.. una.. FISICA !!!- la sentì urlare da sotto la mole della bestia mentre cercavo di seguirne i muovimenti. Aveva legato entrambe le zampe anteriori e così facendo era riuscita a farla capitombolare su se stessa, tuttavia non era stata abbastanza veloce e non era riuscita a schivarla. La bestia le finì addosso. -Serena hai bisogno di aiuto?- ovviamente speravo di no, anche perchè non sapevo come avrei mai potuto fare ad aiutarla -Non.. ce n'è.. bisogno!- Ogni volta mi stupivo sempre, sebbene le avessi visto fare cose di questo tipo innumerevoli volte. -Alfa alla seconda per la radice quadrata dell'ipotenusa dell'angolo..- Lei non utilizzava formule magiche altisonanti o piene di strane parole (sebbene le formule fisiche e matematiche comprendessero tutta una vasta gamma di parole per me tutt'ora incomprensibili), bensì dei calcoli e delle equazioni. Avvertì la terra tremare per qualche istante, dopodichè la bestia venne sollevata in aria da un semplice gesto di Serena che sembrava aver appena sviluppato una forza sovraumana. -Oh niente di che, ho soltano calcolato.. ma che te lo dico a fare? Tanto non capiresti.. vedi di accendere un fuoco su, inizio ad avere fame!- Anche quella giornata iniziava a volgere al termine, e mentre tornavo a chiedermi cosa mai ci facessi li, con quella pazza di mia sorella, d'un tratto sentì chiaramente il borbottio del mio stomaco. Era effettivamente ora di cena.