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Il sei gennaio dell'anno
Siamo nel paese di "Litigiosa" un borgo vicino alle montagne.
Ci vivono un centinaio di abitanti. Il clima tra le persone è sempre cupo e minaccioso e ha contagiato anche il sole che non ha il coraggio di fare capolino dalle nuvole grigie.
La Befana del luogo si sta preparando a portare i giochi ma anche molto carbone per punire i bimbi che tutti i giorni si scontrano nelle aule delle scuole.
Il destino ha voluto che il primo gennaio del nuovo anno la Vecchia Signora prendesse l'influenza. Costretta a rimanere sotto le coperte al caldo,
si sta lamentando con la sua assistente:
-Ho ritardato gli acquisti e con la febbre non posso scendere in città a procurare i doni che i bambini mi hanno chiesto. E non potrò nemmeno andare a consegnarli...
-Hai ragione- le risponde la Vicebefana - ma io non ti posso proprio aiutare. Mi sono slogata una caviglia e veramente ero io a contare sul tuo aiuto. Pensandoci bene... conosco una bambina che può darci una mano. È l'unica persona che mi ha trattato con gentilezza in questo posto. Ora le telefono.
Gioia ha otto anni e vive con la mamma in una casupola vicino al fiume. Alla richiesta della Vicebefana risponde entusiasta:
- Non è necessario andare a comprare i giochi elettronici. La mia mamma sa confezionare bambole e piccoli animali con stoffa, ago e filo e tanto amore. Sarà una novità per chi non li ha mai visti!
- Di sicuro i bambini protesteranno e non mi vorranno più bene - confida la Befana alla sua assistente e tossendo torna a letto a bere il suo latte caldo.
È troppo pensierosa per accorgersi del sorriso malizioso della sua assistente.
La sera del cinque gennaio la bambina raccoglie i pupazzi che la mamma ha confezionato in pochi giorni e li mette nella gerla. Indossa gli scarponi per camminare nella neve e raggiungere tutte le case del paese.
La Vicebefana le ha confidato il segreto per non farsi scoprire e così lei di notte in silenzio entra nelle cucine e riempie le calze appese sopra il camino.
Alle due, finite le consegne, rientra a casa soddisfatta.
Al mattino dell'Epifania i bambini accorrono per aprire i regali.
Dalle loro calze fanno capolino piccole bambole, orsacchiotti, soldatini con le divise colorate dai bottoni dorati: piccoli giocattoli di pezza. Non certo i giocattoli elettronici che hanno richiesto.
La loro reazione conferma le preoccupazioni della Befana.
Quando scoprono le sgradite sorprese, i bambini si mettono ad urlare e strepitare contro i genitori sbalorditi. Strappano le calze dal camino e le gettano a terra con violenza.
I pupazzi di stoffa colorata calpestati sembrano guardarli con gli occhi tristi.
In una misera casa una piccolina, intenerita dallo sguardo della sua bambola, gettata dal fratello, con le lacrime che cadono sul viso la prende tra le braccia e la stringe al cuore consolandola e baciandola come se fosse una neonata abbandonata dalla madre.
In quel preciso istante, come in un domino, nelle cucine del paese, uno dietro l'altro tutti i bambini, attirati da una forza magnetica, si chinano a raccogliere i giocattoli dal pavimento e stringendoli al cuore li accarezzano. Sorridono sereni per la prima volta nella loro breve vita.
Nell'aria fredda si diffonde un suono melodioso che invita la gente ad uscire e a riversarsi sulle strade.
Gli adulti e i bambini, tenendosi per mano in una lunga catena, corrono verso il centro del paese.
Attorno alla fontana di fronte alla chiesa formano un enorme girotondo.
Tra una mano e l'altra i pupazzi di stoffa hanno costruito la catena dell'amore.
Anche il sole spunta con il sorriso dietro le nuvole, illuminando con i suoi raggi la neve che copre le montagne circostanti.
In lontananza Gioia e la mamma osservano la scena e stringendosi la mano esclamano: - Missione compiuta! E abbracciate, si allontanano lungo la strada verso le montagne.
Alcuni giorni dopo la Befana è guarita.
La sua compagna, ancora zoppicante, la accompagna a vedere una sorpresa all'ingresso del paese.
Gli abitanti hanno cambiato il cartello che accoglie i turisti.
La nuova scritta dice:
Benvenuti a "Pacifica" il paese rinato il sei gennaio dell'anno...
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1 recensioni:
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- un bel racconto nella sua semplicità, a tratti commovente, ha la fisionomia di un sogno. Una bella lettura