racconti » Racconti brevi » Soffici protopensieri
Soffici protopensieri
Un giorno un uomo venuto da ovunque e diretto da nessuna parte scelse un sentiero da percorrere, e cominciò a camminare.
Il sole splendeva alto nel cielo, tutto intorno a lui un paesaggio sconfinato e privo dell'intervento umano.
Ampie distese d'erba, lunghe file d'alberi e piante secolari.
E montagne, montagne a perdita d'occhio, in lontananza.
Il vento caldo lo abbracciava, il suo calore era forza.
L'incedere dell'uomo era lento ma costante, il passo deciso, lo sguardo sereno e fisso davanti a sè.
D'un tratto, lungo il suo percorso, incontrò una donna. Era vestita di rosa, una lunga veste le avvolgeva morbida il corpo, assecondando i movimenti del vento.
L'uomo si fermò e le rivolse un timido sguardo interrogativo.
"Ciao viandante, io sono Benessere."
Lo guardava con un sorriso benevolo, le sue parole lo toccavano con dolcezza. Lui non rispose.
"Non avere dubbi" riprese lei "io sono qui e non potrei essere da nessun'altra parte. Non vedi quanto di me è presente tutto intorno a noi? Questa è la mia casa, forse l'unico posto al mondo dove poter essere viva."
Lui sorrise, in silenzio, e la guardò.
"Vorrei essere nei tuoi pensieri, viandante. Ma non posso. La mia natura non mi permette di affondare nel tuo cuore, ma solo di sfiorarlo."
Così dicendo, gli rivolse una carezza sul viso, dalla tempia sino al mento.
"Posso essere questo per te, è così che io esisto. Posso vivere a lungo, o morire in pochi attimi. Ti auguro uno splendido cammino.."
L'uomo riprese il suo cammino, sentiva ancora su di sè il profumo di quella carezza. Era fresco, avvolgente, non era costante e nemmeno deciso... Ma era estremamente piacevole...
Dopo alcune decine di metri l'uomo scorse nuovamente una figura, seduta su una grossa roccia nera.
Era una donna dai lunghissimi capelli neri e lisci, il sole rifrangeva su di essi e illuminava striature luminescenti irreali.
Era vestita di nero, il suo corpo era avvolto da un abito che aderiva alle sue forme sulla vita e sulle spalle. La cingeva.
Avvicinandosi egli notò un'altra donna che a cui ad un primo sguardo non aveva fatto caso, poichè coperta dalla prima.
Anch'ella vestiva di nero, ma il suo abito era strappato e logoro in molti punti.
"Buongiorno viaggiatore, io sono Rabbia, e lei è Dolore."
L'uomo ascolto queste parole, ma mentre le sue orecchie dedicavano ad esse la loro attenzione, gli occhi si rivolsero alla figura taciturna poco di fianco.
"Perdonala, ella non può parlare. Sarò solo io a fare gli onori di casa."
Quella donna aveva un sorriso amaro sul volto, e lui ne rimase colpito.
"Vedi, viaggiatore, io vivo qui poichè solo qui posso coltivare la mia essenza, costruire il mio io ed essere, assieme a colei che vedi al mio fianco, ciò che siamo nel mondo"
L'uomo, silenzioso, era turbato.
"Io parlo poichè dentro di me regna l'inquietudine e la negatività. Parlo per essere parte di ciò che odio, mentre lei - come vedi - non ne ha bisogno. Per lei parla la sua figura. Ella ha finito le sue parole."
Dolore aveva uno sguardo spento e fisso a terra, ferite evidenti costellavano il suo corpo, alcune ancora aperte. Ma lei sembrava non preoccuparsene. Sembrava non preoccuparsi di nulla.
All'improvviso, Rabbia si alzò.
Fissò l'uomo negli occhi.
"Guardami, viaggiatore. Non fuggire i miei occhi. Tu mi incontrerai spesso, ed altrettanto spesso ti dirò cose diverse fra loro. Ma non c'è modo, tuttavia, che tu possa evitare me."
Si girò, guardando la sua compagna, e tornò a guardarlo.
".. O Lei."
Mise una mano sulla spalla dell'uomo, e strinse forte.
Egli avvertì un'istantanea sensazione di bruciore, che evase lungo tutto il suo corpo.
"Ciò che senti svanirà ai primi passi, ora che te ne andrai. Ma un leggero ricordo corporeo, lo conserverai sempre. Buon viaggio."
Scosso dal suo incontro, l'uomo riprese il suo cammino.
Stavolta non pensava a nulla, voleva dimenticare. Pensò a Benessere. Ma non riusciva a sentire il suo profumo.
Qualche minuto dopo, vide in lontananza una donna corrergli incontro.
SI fermò, in attesa che lei arrivasse.
Ella correva, era molto veloce, ed un sorriso incorniciava il suo bellissimo volto.
Aveva dei capelli biondi abbastanza corti. Erano irregolari, ma perfetti. Gli occhi erano vispi, il suo sguardo sincero.
L'uomo attese che ella, arrivata davanti a lui, si fermasse, ma non lo fece.
Ne fu sorpreso, e si girò di scatto, osservando le spalle di Lei che proseguiva la sua corsa ormai dietro di lui.
Alchè, anche lei si arrestò di colpo, si girò e riprese un attimo fiato.
Lui non seppe cosa pensare.
La donna tornò indietro, gli occhi erano fissi su di lui, nel silenzio della terra si udiva sono il suono del suo respiro affannato. Lui, neanche respirava.
Arrivatogli davanti, non si fermò, ma impattò sul suo corpo. E lo baciò. Fu un bacio lungo, caldo, pieno di passione. Fu una scarica di elettricità che irrompeva in un ambiente così morbido.
Quando lei decise di staccarsi da lui, egli era totalmente incapace di reagire. Beatamente avvolto da quell'evento estemporaneo.
"Non posso fermarmi, straniero, davvero non posso. Ma ci rincontreremo, sappi però che non sempre potrò fermarmi, tuttavia ci saranno volte che potrai fermarmi tu."
Fece per riprendere il suo percorso e mentre si allontanava gli rivolse parole urlate "È stato un piacere straniero! A proposito, io sono Felicità!"
Lui rise, rise per interi minuti, e riprese il suo passo. Stavolta correndo.
Sentì con piacere il vento sulla faccia, riuscì anche ad avvertire di nuovo il dolce profumo di Benessere.
Corse, corse per ore. Senza mai fermarsi.
Alla fine, si trovò davanti a un albero.
Era così bello che non potè non fermarsi ad ammirarlo.
Era enorme, maestoso, i suoi rami si sviluppavano forti per metri e metri, le sue foglie erano verdi e rigogliose, le sue radici profonde.
Vi discese una donna.
Egli la guardò attentamente, mentre ella si avvicinava a lui. Era molto alta, i suoi capelli mossi e castani, gli occhi grandi e profondi. Fu colpito dalle sue mani.
Erano le mani più belle che avesse mai visto.
"Non so perchè, amico mio, ma ti aspettavo"
Lui sorrise.
Lei accompagnò il suo sorriso contraccambiandolo, e prosegui':
"Io sono Amore. Ma probabilmente tu questo già lo sai. Vivo qui perchè ho bisogno di crescere, e non potrei farlo da nessun'altra parte. Tuttavia mi troverai in ogni luogo che visiterai nella tua vita."
Indicò l'albero.
"Ce ne sono altri, come questo. Ma ci saranno volte che non potrò scendere, o non vorrò. Ma tu potrai salire, sempre. Sappi comunque che anche se non ci vedremo, io ci sarò. Sarò lì con te e con tutto ciò che avrà luogo intorno a te."
L'uomo annui, socchiuse i suoi occhi. Avvertiva un accenno di commozione.
"Perchè non parli, amico mio? Eppure hai così tanto da dire, lo vedo dai tuoi occhi. Ti prego, dì qualcosa, io mi nutro anche di te."
L'uomo fece un lungo respiro, chiuse gli occhi, li strinse, li riaprì.
E finalmente, parlò.
"Io ti amo. Ti amo perchè non potrebbe essere altrimenti, perchè ciò che tu sei, io lo vivo. Ma soprattutto ti amo perchè hai costituito gli ultimi tasselli affinchè io potessi avere parola"
Lei sembrava non capire. Lui fece una pausa per riprendere fiato, e continuò:
"Tu sei qui da sempre, ed in fondo anche io. Anche se prendo vita solo ora. Solo adesso, che il mio percorso circolare ha effettuato un giro completo. Ve ne saranno altri, lo so, infiniti altri. Ed è per questo che andrò avanti. Ma avevo bisogno di tutto questo per legittimare con certezza ciò che so di essere. Ciò che sono sempre stato. Perchè in fondo io sono tutte voi, tutti coloro che ho incontrato. In fondo, ciò che stiamo facendo ora non è altro che l'ennesima conferma della nostra vita."
La donna rimase senza parole, piacevolmente turbata da quel discorso, ma prima di congedarsi, volle sapere chi fosse.
Glie lo chiese timidamente, come se sapesse già la risposta. Lo sussurrò.
"Viandante.. chi sei?"
L'uomo sorrise. Congiunse le sue mani come a ringraziarla.
"Io sono Emozione, e sono felice di averti incontrato... Amore."
Con queste parole, si allontanò. Guardò il sole, sentì il vento sul viso, il profumo di una carezza, il fastidio di una ferita, l'intensità di un bacio.. e molto altro ancora. Per molto, molto tempo.
1234
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- stupenda... quanta emozione... davvero la lettura ti rapisce... bravo
- Bravo! Grazie per avermelo consigliato e per averlo scritto, È stato un piacere leggerlo. le descrizioni varie sono fatte attentamente e delicatamente per creare l'atmosfera. Poi mi è piaciuta la fantasia di dare una vita a quelle emozioni o stati d'animo che proviamo, che dire del finale, è stupendo. Mi piace molto il tuo stile di scrivere. Dolce, fantasioso e naturale!
- Appunto: Mea
- Sono felice vi sia piaciuto, premesse le dovute scuse per alcuni grossolani errori di battitura. Pago lo scotto della mia ostinazione nello scrivere di getto senza revisionare meta culpa
- appprezzatissimo bel racconto
- BELLISSIMO... spero di ricordarmelo per tantissimo tempo... mi è
piaciuto molto... Complimenti,
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0