Curiosando fra i volumi più polverosi del cuore, si scoprono spesso verità nascoste a sè stessi.
La bellezza di un sentimento represso, di una frase non detta, di un procinto di, o anche solo la luce fioca di un sorriso conservato per i giorni migliori.
Curiosando nella biblioteca del cuore si scoprono scaffali con scale poggiate, ancora non salite. Impronte su libri solo sfiorati, ripiani inesplorati. Si rivede lo sguardo una volta posato su una copertina di cui non si è avuto il coraggio di leggere il titolo.
E poi l'odore, l'odore antico e ipnotico di pagine che ad ogni voltata scricchiolano sempre un pò. Ascoltare quel suono è fondamentale, una pagina che gira è come un cuore che batte. Nulla è fuori posto o precario, è semplicemente vivo.
Curiosando fra i corridoi del cuore, ricolmi di cose che non pensavamo nemmeno di ricordare, talune nemmeno di sapere, si avverte la vivida eccitazione di una possibilità, di un arcano finalmente svelato.
Si è soli, nella biblioteca del cuore, nessuno ha l'accesso e anche se lo avesse, non saprebbe la strada. Possiamo condurvi qualcuno, possiamo non farlo. Resterà ciò che di più caro abbiamo solo per noi.
Che si abbia cura, della biblioteca del cuore. Che non vi sia troppo caldo, nè troppo freddo. Che la polvere non cosparga ogni cosa e soprattutto che nulla bruci mai. C'è troppo da leggere ancora per lasciarlo andare.
Si lasci sempre una sezione vuota, ma non per colmarla pian piano, bensì per riempirla nelle emergenze, quelle in cui si è costretti a immagazzinare tutto insieme, tutto il bello che c'è, in un attimo. L'attimo in cui qualcuno arriva, o l'attimo in cui se ne va.