Non può esistere una visione globale.
La cultura è il frutto dell'interazione dell'uomo con un luogo preciso della terra. La cultura non è unificabile e non è esportabile, altrimenti non sarebbe cultura.
Dopo seimila anni di storia dai faraoni ai giorni nostri dovremmo iniziare a capire che un ordine mondiale unico non è praticabile. Il rischio è che spesso accettiamo in modo acritico le regole dettate dai grandi poteri finanziari. Le economie emergenti (io le chiamerei emergenti schiavitù) fanno del male a tutti e al mondo. Sono le diversità che ci uniscono. Nell'attuale cultura occidentale dove il denaro è divenuto un despota assoluto, ogni cosa fatta anche con le migliori intenzioni viene inquinata. Mi è rimasta la fiducia nelle piccole iniziative e nella loro energia contagiosa.