Camminava tra i rovi un'anima nuda e lacera.
Ad ogni passo lei si feriva, brandelli di carne lasciava tra le spine.
Ma lei sorrideva.
E venne giù il cielo, plumbeo, ingombro, gravido, squassato, e mille e mille lacrime di pioggia la bagnarono.
Ma lei sorrideva.
Poi un raggio di sole, da un buco del cielo, l'inondò di luce; e le lacrime di pioggia divennero prismi di colori.
Camminava l'anima nuda e sorrideva.
Ma il vento, un vento freddo del nord, affogò quel raggio e con lui i colori. E la pioggia divenne neve e la neve divenne ghiaccio.
Camminava l'anima nuda e sorrideva.
" Che hai da sorridere?"
Domanda un'altra anima, coperta da mille coperte.
"Non vedi, è pieno di spine e buio è il cielo. Sei sporca e lacera, hai freddo!"
E l'anima nuda, illuminata da un sorriso più grande, rispose:
" Lo hai visto quel dardo pocanzi? Sentito il calore del sole? Può darsi che freddo non hai, coperta da mille coperte, può darsi che sporca non sei, né lacere hai le carni. Ma hai visto i colori di prima?"
"La mente hai confusa", rispose quell'altra.
" Il cielo è più scuro che mai, non vedo colori!"
E l'anima nuda esclamò:
"Coperta da mille coperte non vedi dintorno!
Io aspetto quel raggio di sole, sorrido e lo aspetto a ogni passo".
E l'anima nuda avanzò, nel verde d'un prato insospetto dipinto dal sole sperato.