Ci sono cose che diamo per scontato, non si raccontano e poi prepotenti ritornano, da un passato, come onda lo rivivo... un viso oggi per strada... e allora scrivo...
C'era una volta... neanche tanto tempo fa... entrare là e lasciare fuori la malinconia... il paradiso dei balocchi, tutte quelle luci che brillavano come stelle dentro gli occhi... il profumo che si sentiva, la voce della radio e la confusione della gente, i colori. Il luogo dove i sogni si davano appuntamento, da gustare senza fretta. Il posto dove perdersi diventava bello, dove non cercavo mai una via d'uscita... anche se stretta a mia madre non le lasciavo mai la mano... i manichini con indosso la parrucca, i lecca lecca, le canzoni... era la voce delle mie emozioni.
Era Natale, carnevale e poi Pasqua le uova tutte in fila era l'estate con le magliette colorate, era il posto dove profumava la scuola, le matite a forma di fiore, la gomma pane.
Era l'entusiasmo quando si partiva dal paesino e si prendeva la corriera, mia nonna, le mie sorelle, le scarpe nuove, batteva il cuore, quando spuntavano le luci, la pizza in via Almerici.
E poi raggiungere il Paradiso, la scala mobile fino al terzo piano... catturavo con gli occhi quello che vedevo e lo rapivo dentro il cuore... la barbie col costume olimpionico che non ho potuto mai comperare...
E poi loro... gli angeli con la divisa.. le commesse, che fortuna lavorare in quel posto, belle ad ogni costo... e quell'annuncio che ancora risuona nel mio cuore come allo stadio
dlin dlon... la Signora Coniglio al Centro Radio
si cresce tutto cambia, passa in fretta, l'adolescenza e poi tornare ancora lì una sfida... una cioccolata rubata e quella volta che sono stata scoperta, la vergogna la figura... una bravata
le nostre vasche al centro... ragazzini in sella ai sogni e ai nostri motorini, ciclon si arrabbiava, il tempo passava...
passa il tempo passa... quel sogno è diventato realtà sono una commessa come quelle di allora ma là dove ancora passo sogno ancora
oggi che i bambini sono abituati a tutto non sanno distinguere ormai il bello dal brutto... oggi che i sogni non hanno le ali... che basta passare la domenica nei centri commerciali
io che avrei voluto pettinare le bambole ed oggi sono quà a ricordare quel tempo che mi manca... un palazzo ora vuoto... con la scritta STANDA