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Emozioni virtuali
Ecco, il momento della giornata che preferisco. Con una certa soddisfazione chiudo i libri, ripongo le penne nell'astuccio e sistemo il tutto nella mensola. Mi siedo alla scrivania e accendo il computer pregustando quello che sta per avvenire. Chissà se sei già lì, ansioso di vedere il pallino verde accanto al mio nome. O forse stai ancora ripassando la lezione di oggi. Aspetto che la connessione a internet sia effettuata e mi collego a facebook.
Vedo il tuo nome tra gli amici in linea e ho un tuffo al cuore. Chi cede oggi? Mi scrivi tu o ti scrivo io? Il cursore è sopra la tua foto, il mio dito indice in equilibrio sul tasto destro. Ti prego scrivimi, ieri sono stata io a contattarti per prima.
"Ciao" faccio un sospiro di sollievo. Immagino i tuoi occhi, i tuoi bellissimi occhi scuri, posarsi sul mio nome; le tue dita sfiorare delicate la tastiera. Immagino te che immagini me negli stessi termini.
"Ciao, come stai?" digito.
Sei veloce a rispondere. Stai dedicando tempo solo a me e questo mi lusinga.
"C'eri oggi a lezione?"
"Sì... tu?"
"Sì"
perché me lo chiedi? Sai benissimo che anche oggi non ho avuto il coraggio di non distogliere lo sguardo da te appena cercavi di incrociarlo. Rimanevo lì, come un registratore umano, a riportare sotto forma di disordinate pagine di quaderno le spiegazione del professore, nascosta nel rassicurante gruppo dei miei amici. Avrei preferito mille volte essere seduta accanto a te, a scambiare occhiate d'intesa e sorrisini complici.
"Mi era sembrato di vederti in effetti..."
"Ah sì? Io non ti ho visto..." premo il tasto invio con le dita incrociate. Per fortuna il computer nasconde il rossore che sta invadendo le mie guance.
Cambio discorso; le lezioni, gli esami, il tempo libero... ormai so un sacco di cose su di te. So quali posti frequenti, chi sono i tuoi amici, so che ti piace correre, soprattutto dopo pranzo, quando il sole è alto nel cielo e la città in stand-by.
Mi sorprendo sorridere alla mia immagine riflessa sullo schermo. Quanto vorrei poter sorridere con te e sentire il suono della tua voce! Stai pensando lo stesso anche tu? Comincio a sentirmi un po' a disagio in questa situazione. Come se quel bellissimo e imperscrutabile ragazzo che vedo a lezione non sia lo stesso con cui chatto piacevolmente ogni sera. E io del ragazzo bellissimo e imperscrutabile ho paura. Paura di un rifiuto, paura di deluderti, di non essere altrettanto allegra e brillante come se nascosta dal computer, paura di non sapere cosa dirti, ma anche paura di dirti troppo, paura delle parole che s'inceppano e delle guance che si coloriscono.
"Sei riuscita a capire qualcosa del quarto capitolo?"
"Non l'ho ancora finito... però quello che ho fatto fino ad adesso mi è abbastanza chiaro"
"Io l'ho trovato impossibile... ti va di darmi una mano? Possiamo studiare insieme se ti va"
rimango paralizzata, con la gola secca, gli occhi sgranati e il cuore martellante.
"Sì certo" digito prima di rendermene conto "per me va bene anche domani" premo invio prima di correre il rischio di cambiare idea.
Nascosta dietro una macchina ti vedo. Ti aggiri davanti alla porta della facoltà, con i libri sottobraccio, facendo attenzione ad ogni ragazza che si avvicina a te. Non sono io. E sembri deluso. Guardi l'ora e passeggi nervosamente. Vorrei avere il coraggio di avvicinarmi. Ti giuro che lo vorrei davvero. Sono qui da prima di te, con i miei jeans migliori e i capelli appena lavati. Le mani sudano, la lingua è attaccata al palato e le gambe tremano. Come posso farmi vedere da te in questo stato, tu che mi immagini esuberante e briosa? In chat è diverso... le parole giuste vengono, le battute sono spiritose, io sono rilassata. Mi spezza il cuore vederti così. Bellissimo. E aspetti me. E io qui, come la più vigliacca delle ragazze, a farti perdere tempo inutilmente. Sarebbe così bello raggiungerti con un: "scusa se ti ho fatto aspettare" e sorriderti. Ma non ci riesco. Le gambe sono piantate a terra, un nodo mi stringe lo stomaco. Non voglio rovinare tutto con la mia insicurezza e con la mia incapacità. Non voglio che pensi di me che sono una ragazzina timida e stupida.
Scusami. Mi farò perdonare quando mi sentirò pronta. Adesso proprio non ce la faccio ad affrontarti.
"Che è successo oggi? Ti ho aspettato per un bel po'!"
mi si stringe il cuore appena il piccolo rettangolino in basso a destra dello schermo s'illumina. È successo che hai conosciuto una cretina. Sono così abituata a essere protetta dalla conversazione virtuale da non riuscire a guardarti negli occhi. Anche la tua foto, che ogni sera guardo con aria sognante, ormai mi mette in soggezione.
"Ci sei??" non so cosa dirti, come giustificarmi per il mio comportamento così infantile. Avevo paura di non piacerti e adesso ho finito solo con l'incasinare tutto nel modo peggiore. Sì ci sono, vorrei urlarti, sono qui, completamente pazza di te, ma timorosa di mostrarti il mio lato timido e le mie debolezze.
"Avvisami quando avrai deciso di riparlarmi... ok?" offline.
L'ansia e la preoccupazione precipitano nella delusione. Un'altra occasione sprecata, un'altra persona che mi è scivolata addosso senza fare apparentemente troppi danni. Un'altra volta ho preferito barattare l'opportunità di essere felice con l'ansia di perderla. E ho perso.
Luglio. Gli esami sono finiti, le lezioni stra finite, così come quel periodo in cui ci piaceva chattare. Non ti vedo in linea da un mese. Hai cancellato l'account? E se è così forse hai fatto bene. Fra qualche giorno parto per la Grecia. Un'intera settimana con i miei amici in una delle località più frequentate da ragazzi della mia età. Mi servirà a schiarirmi un po' le idee, a togliermi te dalla testa. Una storia nata finita ancora prima di cominciare.
Oh mio dio! Eccoti. Di nuovo la tua immagine che mi appare, dopo settimane di assenza. Sento il cuore rimbombarmi dentro. Ma non come le altre volte. Più forte, incalzante. Mi sta urlando di fare qualcosa, di non restare a guardare anche stavolta, ma di allungare le mani e afferrare ciò voglio. Mi rifiuterai? Sì, probabilmente sì. Non potrei nemmeno darti torto. Ma se c'è anche una possibilità, anche se minima, devo provarci. Respiro profondamente e prendo coraggio. Vada come vada, prima che la settimana finisca sarò in Grecia e potrò sanare facilmente la ferita. Almeno spero.
"Ciao"
"Ciao" la risposta arriva subito.
E dopo settimane di silenzio riesco a spiegarti tutto; il perché del pacco che ti ho tirato e il perché del mio ignorarti a lezione. È più facile di quello che sembra. Le parole giuste arrivano da sole, dettate dal cuore e dalla sincerità. Ecco, questa sono io. Quella a cui ogni tanto la lingua s'inceppa, a cui le guance si arrossano, a cui le ciocche di capelli sfuggono da dietro le orecchie. Mi lasci sfogare senza interferire, protestare, giudicare.
"È questo che io volevo da te" commenti alla fine del mio discorso "parlare con te senza rileggere la frase"
"Cosa vuoi dire?"
"Che non è reale il modo in cui ci siamo sempre parlati! Sembravi sempre così sicura di te... e quel giorno che mi hai dato buca pensavo che non mi ritenessi alla tua altezza..."
"Ma non è vero! Sono io che avevo paura di deluderti"
"Deludermi?"
"Ho anch'io le mie debolezze"
"E io non vedo l'ora di conoscerle"
non riesco a dire niente. Per quanto mi piaccia guardare le tue foto, non c'è niente di più bello di vedere la tua bocca piegarsi in un sorriso. Allunghi una mano e intrecci le tue dita alle mie. Forse non c'è sempre bisogno di dire qualcosa per parlare. A volte basta solo guardarsi negli occhi. E io non mi stancherò mai di guardare nei tuoi.
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0 recensioni:
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- Molto carino, avrei proprio da farti leggere una cosa
Anonimo il 10/03/2012 13:57
Grazie per avermi letto e commentato! Sono contenta che hai apprezzato... per quanto riguarda la "rivelazione", posso dirti che questo atteggiamento snob volto a nascondere la timidezza non mi appartiene, non è un racconto autobiografico. Per esperienza personale posso dirti che, almeno nella mia facoltà, molte ragazze sono snob e non per niente timide. Ma il bello dell'università è anche questo; con certa gente non ci devi stare per forza... ti fai il tuo gruppetto di amici, ovviamente non snob, e stai con quelli e basta!
Anonimo il 10/03/2012 13:56
Grazie per avermi letto e commentato! Sono contenta che hai apprezzato... per quanto riguarda la "rivelazione", posso dirti che questo atteggiamento snob volto a nascondere la timidezza non mi appartiene, non è un racconto autobiografico. Per esperienza personale posso dirti che, almeno nella mia facoltà, molte ragazze sono snob e non per niente timide. Ma il bello dell'università è anche questo; con certa gente non ci devi stare per forza... ti fai il tuo gruppetto di amici, ovviamente non snob, e stai con quelli e basta!
Anonimo il 10/03/2012 13:44
Da Matteo Quaglia! Ormai il sito mi mette di fisso anonimo ahahah
Anonimo il 10/03/2012 13:44
Da Matteo Quaglia! Ormai il sito mi mette di fisso anonimo ahahah
Anonimo il 10/03/2012 13:42
Questo tuo racconto è un po' diverso rispetto agli altri che ho letto, più maturo.. che dire, questo testimonia un miglioramento, brava! La storia che racconti è piacevole, e anche istruttiva: ecco cosa pensavano le ragazze al primo anno di giurisp; a me sono sempre sembrate un po' boriose e con la puzza sotto al naso, ma spesso questi atteggiamenti nascondono profonda timidezza... e per fortuna ora è una cosa che ho imparate heehehe. Ciao
Anonimo il 10/03/2012 13:42
Questo tuo racconto è un po' diverso rispetto agli altri che ho letto, più maturo.. che dire, questo testimonia un miglioramento, brava! La storia che racconti è piacevole, e anche istruttiva: ecco cosa pensavano le ragazze al primo anno di giurisp; a me sono sempre sembrate un po' boriose e con la puzza sotto al naso, ma spesso questi atteggiamenti nascondono profonda timidezza... e per fortuna ora è una cosa che ho imparate heehehe. Ciao
- Grazie Bianca per aver accolto il mio invito e soprattutto per le cose belle che hai scritto a presto
- E brava Virgi. Leggerti è stato come fare un bel tuffo nel passato, solo che ai miei tempi non c'era ancora facebook e la sua chat cui aggrapparmi, per avere almeno l'illusione di "toccare" l'altro e sentirlo più vicino... Hai descritto molto bene l'emozione, il brivido, l'ansia, il timore che ci prende e che si prova quando ci piace talmente una persona da non sopportare l'idea di una delusione o peggio un eventuale rifiuto... Ma quando poi i sogni e le speranze si avverano... wow! ogni cosa va al posto giusto e ci sembra di toccare il cielo con un dito. Peccato per chi queste emozioni non le ha mai provate! Ti dirò di più. Il tuo racconto mi è piaciuto così tanto che lo metto tra i preferiti. Una scrittura fresca, giovane, attuale e accattivante. Ti invito a continuare...
- @Massimo Bianco: ti ringrazio davvero tantissimo, è un onore per me sapere che leggi le mie storie perché ti coinvolgono! Questo non è un'autobiografico e nemmeno una narrativa pura. Ho solo fatto un mix di realtà e fantasia... più fantasia forse... non mi riconosco nella protagonista... se un bel figo mi aspetta "guardando l'ora e passeggiando nervosamente" non mi sognerei mai di starmene nascosta dietro una macchina!
- @Malù: grazie mille carissima! Mi fa piacere che il racconto ti sia piaciuto... anch'io non vedo l'ora di rileggerti... su, mettiti all'opera! ciao ciao
- @Fernando Piazza: sono io che ringrazio te per avermi letto e aver commentato! Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto... non è autobiografico, però ho preso spunto, come hai sicuramente capito e soprattutto apprezzato, da quelle che sono le emozioni di noi ventenni che ci crediamo grandi perché i professori ci danno del lei, ma in realtà per certe cose ci sciogliamo come dei neo-adolescenti! Per lo meno io, che avevo 13 anni quando facebook ancora non c'era e un po' rimpiango quei tempi in cui si pedinava il ragazzo che si piaceva invece di cercarlo su internet
- Bello! Inutile menarcela, le storie le sai scrivere e sai non fare annoiare il lettore, al contrario della grande maggioranza degli "autobiografari" e per la verità anche di chi pretende di scrivere narrativa pura e non conosce il significato del vocabolo "mordente". E bada bene, non arrivo fino in fondo alla lettura perchè sei tu il cui nome mi appare nella lista amici, arrivo fino in fondo perchè scrivi cose interessanti e lo fai bene.
P. S.: nel finale hai dimenticato il "non" di "E io non vedo l'ora di conoscerle"
Anonimo il 29/01/2012 19:19
L'amore ai tempi di internet: esattamente così! Brava, il testo è ben scritto e riesci a trasmettere in modo chiaro e sincero le emozioni che provi. A rileggerti
- Allora alla fine hai deciso di buttartici in questa storia. Hai affrontato le tue paure, sfidato le tue insicurezze, vinto le tue riserve così che la voglia di viverti questo amore è stata più forte di tutto... Che dire Virgi, è il tuo primo scritto che leggo e ci ritrovo tutte quelle emozioni e il cuore che batte a mille, così tipico della tua età e così lontana dalla mia che il ricordo è ormai del tutto sbiadito... Tuttavia leggerti è stato un emozionante tuffo nel passato. È un racconto fresco, vero, ben reso emotivamente e scritto anche assai bene. Brava e grazie.
- Grazie mille a entrambi! Sono contenta che abbiate apprezzato
- Letto tutto d'un fiato... mi ci sono rivista sai?
Brava davvero!!
Anonimo il 28/01/2012 18:10
Bello davvero... sei molto migliorata, maturata. Scrittura pulita e senza punti morti. Il testo scorre che è un piacere e il contenuto poi emoziona, anche se si intuisce che non è completamente autobiografico. Ma questo lo devi tenere segreto... non fare come me che sono troppo alla luce del sole e poi magari ricevo critiche di narcisimo. Brava Virgi... sono felice di questo racconto perchè ho sempre avuto fiducia in te, anche quando eri ragazzina( due anni fa... ahahah). ciaociao
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