Eravamo una famiglia felice, eravamo, adesso non lo siamo più. Mio padre è morto quando avevo sei anni e da quel momento la mia vita è stata un incubo; adesso ho dieci anni ma le cose non sono cambiate. Mi presento, mi chiamo Justin e vivo con mia madre in un piccolo paesino.
Una sera stavo facendo i compiti nella mia stanza, sembrava tutto normale, ma ad un tratto sentii delle grida, corsi spaventato in cucina e vidi mia madre che piangendo veniva portata via dai poliziotti, uno di loro mi si avvicinò e mi disse: "andrai in un collegio, mi dispiace".
Salii in macchina ma solo dopo aver fatto i bagagli; presi la foto della mia famiglia e pensai " che bella famiglia che eravamo, adesso è tutto distrutto" mi scese una lacrima che andò a finire su di essa, proprio in quel momento nell'auto entrò un assistente sociale che prese la foto e me la strappò in mille pezzi mentre rideva ero infuriato ma non aprii bocca, forse per timore.
Dopo un ora di viaggio la macchina si fermò davanti ad un edificio immenso era in pietra, una pietra antica, con ben venti finestre divise in file da cinque, notai un piccolo particolare, le finestre erano chiuse con le sbarre, questo mi face molta paura e mi faceva pensare che in quelle stanze accadessero cose orribili! Mi incamminai verso l'entrata; li ad aspettarmi vi era un vecchio signore. Aveva la faccia sgorbia e gli mancava un occhio. Mi fece molta paura; tutto mi faceva paura. Il vecchio mi prese per il braccio e mi portò in una stanza dicendomi: " Questa è la tua schifosa stanza, stupido bambino ih ih ih... ci vediamo alle sette per la cena e vidi di essere puntuale e... stai attento ai fantasmi ih ih ih". Quella risata era aghiacciante e al solo sentire la parola fantasmi mi si gelò il sangue; mi girai e vidi dei bambini dietro di me a cui dissi: " fa-fa-fa fantasmi? Qui ci sono i fantasmi?" uno di loro mi rispose: " si! certo come no, qui è pieno di fantasmi. Buu!!" Io saltai sul letto dallo spavento e tutti si misero a ridere e a prendermi in giro.
Finalmente arrivò l'ora della cena, nel piatto ci versarono del brodino disgustoso, un mio compagno di stanza mise nella mia cena uno scarafaggio, chiesi di poterne avere dell'altro perché il mio non era più commestibile e spiegai cosa fosse successo ma il risultato fu a letto senza cena! Corsi nella mia stanza piangendo, cercai di dormire ma... sentii delle risate spettrali e poi vidi l'armadio tremare mi misi a gridare, magari non l'avessi fatto, ad un tratto entrò l'educatore che mi disse: " smettila di gridare e di fare rumore! Vieni con me così impari." Mi prese per una gamba e mi portò fuori dicendomi: " farai la guardia al cimitero." Un brivido attraversò il mio corpo, ero terrorizzato, c'era molto vento e poi scoppiò un temporale, il cielo si illuminava e poi tornava buio alla fine il temporale cessò insieme al vento. Silenzio. Vi fu una risata e poi vidi un braccio uscire fuori da una tomba, un morto aveva ripreso vita! Iniziai a sudare e agitarmi, in pochi minuti lo zombie era fuori dalla tomba, aspettate, non solo uno ma due, cinque, cinquanta, cento, erano un'infinità!
Cercai di rientare ma la porta era chiusa a chiave, sentii una voce roca dirmi: " Piccolino dove vai? Vieni qui, sarai uno do noi" e poi una mano gelida toccò la mia spalla, non saprei come descrivere quella sensazione, ah ecco orribile. La mano era ossuta, gelida e soprattutto spaventosa si molto spaventosa.
Subito corsi per allontanarmi da quel mostro e mi ritrovai davanti una scena ancora più spaventosa, gli alberi erano spogli anche se era primavera e sventolavano da destra verso sinistra senza vento. Milioni di fantasmi svolazzavano tra le tombe e gli scheletri avevano ripreso vita, ad un certo punto si sentirono anche i lupi ululare alla luna. Corsi sempre più veloce e spaventato fino a quando mi sentii bagnare e poi soffocare, ero finito in un fiume! La corrente mi portò via e poi a poco a poco vidi sempre meno e mi sentii più debole fino a quando il mio cuore, il mio piccolo cuore si spense.
Adesso sono anch'io uno di loro, si uno zombie ih ih ih.